
Al termine di una riunione concitata, l’Assemblea dei sindaci ha approvato la costituzione di Aretusacque spa, la società mista che dovrà gestire il servizio idrico in 19 comuni della provincia nei prossimi 30 anni.
Restano esclusi i comuni di Buscemi e Cassaro, che hanno chiesto e ottenuto il riconoscimento della gestione del servizio in forma autonoma, in quanto comuni montani con popolazione inferiore a mille abitanti, come previsto dalla legge che regolamenta la materia.
Il 51% di Aretusacque sarà detenuto dai comuni della provincia, il restante 49% dal Rti composto da Acea Molise e dalla Cogen spa di Catania, che si è aggiudicato la gara per l’individuazione del socio privato.
L’assemblea ha anche eletto il Comitato di sorveglianza che sarà presieduto dall’ex assessore provinciale Giuseppe Assenza.
Il comitato sarà composto, oltre che da Assenza, dall’ex sindaco di Augusta ora Capo di Gabinetto al Comune di Melilli, Massimo Carrubba, dall’avvocato Francesco Favi, dall’ex direttore dell’Iacp di Siracusa Marco Cannarella e dall’assessore comunale di Pachino Ivana Rabito, che si è dimessa dall’incarico.
Si tratta di professionisti vicini ai deputati regionali Giuseppe Carta e Riccardo Gennuso, i vincitori di quella che è stata una vera e propria battaglia politica, uno scontro che ha visto i sindaci del centrodestra ancora una volta divisi.
Il deputato di Fratelli d’Italia, Luca Cannata, che partecipava alla riunione come delegato del sindaco di Francofonte, il sindaco di Portopalo di Capo Passero e il vicesindaco di Avola hanno votato contro la costituzione della società.
La lista dei componenti del Comitato di sorveglianza, presentata da Siracusa, Ferla, Melilli, Lentini, Noto, Pachino, Sortino e Rosolini, ha ricevuto un consenso larghissimo.
Cannata ha precisato di essere favorevole alla costituzione di una società pubblica che gestisca in modo efficiente e moderno il servizio idrico, intercetti risorse per il rifacimento delle condutture, migliori l’erogazione e garantisca tariffe eque per i cittadini, e che il voto contrario è contro “un’impostazione politica fallimentare e opaca, che non garantisce legalità, efficienza né rappresentanza democratica”.
Il deputato di FdI, che ha annunciato iniziative, anche sul piano legale e istituzionale, in tutte le sedi e con tutti gli organi competenti, ha accusato il sindaco Italia di aver convocato l’assemblea in violazione delle regole e di “gestire con approssimazione e autoreferenzialità, sostenuto da una cricca che ripropone vecchie logiche di potere, legate agli uomini di Carta, e che oggi ha visto persino Gennuso presentarsi con il piattino alla sua corte”.
“Sono stati ignorati e piegati a logiche spartitorie i principi di condivisione e partecipazione che dovrebbero guidare un passaggio così importante.
Durante la riunione si è manifestato un metodo barbaro, escludente e privo di qualsiasi rispetto per il principio di pluralismo territoriale: non è stato garantito il coinvolgimento di tutti i Comuni e, di conseguenza, di tutta la popolazione interessata della provincia”.
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