Qualche giorno fa il senatore siracusano Antonio Nicita, che è vicepresidente del gruppo Pd al Senato, aveva annunciato una interrogazione al ministro Piantedosi sul concorso per vigili urbani indetto dal Comune di Melilli.
Nell’interrogazione sarebbero evidenziati alcuni aspetti che metterebbero in dubbio la regolarità del concorso, sul quale sono stati presentati ricorsi da alcuni candidati e di cui si è occupata la stampa con qualche servizio d’inchiesta, come ha fatto in particolare La Civetta di Minerva.
Dell’interrogazione la nostra testata scriverà non appena sarà disponibile il testo completo.
Intanto è arrivata la replica del sindaco Carte, che è anche presidente della 4a commissione all’Ars, che non si limita a ribattere alle accuse del senatore Nicita, ma lo accusa, assieme al suo partito, di doppiopesismo sul tema della legalità.
“Chi parla di legalità dovrebbe farlo sempre, non solo quando gli conviene.”
Così Carta, con riferimento ai comuni amministrati dal Pd, in particolare Carlentini dove sarebbero emerse criticità nella gestione amministrativa e finanziaria.
Carta fa quindi riferimento al caso della consigliera PD Sabrina Brogna, assunta dallo stesso Comune mentre ricopriva anche il ruolo di consigliera comunale, per dimettersi solo dopo, partecipando nel frattempo alle riunioni di programmazioni che riguardavano la gestione del comune.
“Il Senatore Nicita si mostra puntuale e zelante quando si tratta di puntare il dito contro amministrazioni che non appartengono al suo schieramento politico.
Ma tace, e il suo silenzio pesa, quando le criticità riguardano Comuni amministrati proprio dal Partito Democratico, come nel caso di Carlentini.
Un doppio standard che mina la credibilità di chi si erge a paladino della legalità solo a giorni alterni.”
Quindi la replica alle accuse sul concorso contestato.
“Per ciò che riguarda il concorso del comune di Melilli il Tribunale Amministrativo sta facendo il suo corso e sarà la giustizia amministrativa, insieme agli organi di controllo competenti, a definire la legittimità dell’iter concorsuale.
La coerenza politica dovrebbe valere sempre, non solo quando serve a screditare l’avversario,
Invito il Senatore Nicita a guardare con la stessa severità anche dentro il suo stesso partito.
Penso ad esempio all’annullamento delle elezioni del segretario cittadino del PD, appena concluse, perché viziate da irregolarità del voto.
Non si comprende come l’interesse di Nicita sia rivolto prioritariamente verso alcune testate schierate e di parte che non garantiscono al lettore una visione apolitica e disinteressata dei fatti di cronaca.
Il silenzio davanti a certe situazioni può diventare complicità.
E in politica, la coerenza non è un’opzione: è un dovere.”
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