Si è tenuta ieri a Palazzo San Biagio la riunione per la costituzione del Comitato Pro Referendum, un incontro che ha visto la partecipazione di rappresentanti di partiti politici, associazioni, movimenti civici e semplici cittadini.
L’iniziativa mira a promuovere la partecipazione attiva al voto previsto per i giorni 8 e 9 giugno, quando i cittadini saranno chiamati a esprimersi su cinque quesiti referendari riguardanti temi di grande rilevanza sociale.
Hanno preso parte alla serata, tra gli altri, il segretario generale della Cgil provinciale Roberto Alòsi, affiancato dai componenti della segreteria Motta, Nardi e Rapisarda.
La riunione è stata presieduta da Lorena Crisci, segretaria della Camera del Lavoro Cgil di Augusta.
Presenti anche i consiglieri comunali Giancarlo Triberio per il Partito Democratico e Uccio Blanco per il Movimento 5 Stelle, Giovanni Ranno per Sinistra Italiana, Pippo Zappulla per Sinistra Futura, Enzo Parisi per Legambiente, Pierantonio Mantinei per l’Anpi, Enza Dantoni per l’Auser, Ilario Saccomanno per Hangar Team, Salvatore Pancari per Libera, Angelo Bazzano per Federconsumatori e diversi rappresentanti dei lavoratori aderenti alla Filcams.
Durante l’incontro è stata sottolineata l’importanza dei cinque quesiti referendari.
Quattro di questi affrontano temi legati al lavoro: licenziamenti, indennizzi, contratti a termine e sicurezza sul lavoro.
Il quinto quesito riguarda invece il riconoscimento della cittadinanza.
«Questi referendum rappresentano un’opportunità fondamentale per i cittadini di esprimersi su questioni che toccano la loro vita quotidiana» –ha sottolineato Crisci durante l’assemblea – «eppure, molti non ne sono ancora a conoscenza, come abbiamo potuto constatare andando per mercati e strade cittadine».
Particolare attenzione è stata posta sulle condizioni lavorative nel territorio.
Nonostante il Comune risulti tra i più ricchi della provincia in termini di reddito pro capite (circa 23.000 euro annui), persistono forti sacche di povertà: oltre 700 famiglie percepiscono il reddito di inclusione e più di 100 usufruiscono del reddito di povertà.
«La nostra è una realtà dove il lavoro è spesso precario, discontinuo e mal retribuito – è stato evidenziato – e questo incide gravemente sulla qualità della vita, in particolare per giovani e donne».
Nel corso della serata è stato ricordato anche il tragico bilancio delle morti sul lavoro.
Proprio in coincidenza con la Giornata Mondiale per la Sicurezza e la Salute sul Lavoro, è stato commemorato Paolo, un lavoratore deceduto a Carrara, insieme alle oltre 1.000 vittime registrate ogni anno in Italia, di cui più di 100 in Sicilia.
«L’aumento del 25% degli infortuni nella nostra regione – è stato denunciato – è anche frutto della giungla di appalti e subappalti che espone lavoratori e lavoratrici a gravi rischi».
L’incontro si è concluso con un appello alla mobilitazione: «Andiamo casa per casa, spieghiamo cosa c’è in gioco e ricordiamo a tutti che serve raggiungere il quorum del 50% più uno affinché il referendum sia valido.
Vogliamo restituire dignità al lavoro e ai cittadini, come affermano anche le 40 personalità della ricerca e dell’università che hanno firmato l’appello “Vivere da cittadini, lavorare con dignità”».
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