
A conclusione della seconda e ultima giornata della tappa augustana di Goletta Verde, si è svolto ieri sera a palazzo San Biagio l’incontro “Il porto di Augusta come polo strategico nazionale per l’eolico off-shore. Navigare nella giusta direzione per una giusta transizione energetica”.
Al centro del dibattito, moderato dalla responsabile energia e clima Legambiente Sicilia, Anita Astuto, la recente individuazione del porto di Augusta come base per l’eolico offshore, con un decreto interministeriale la cui pubblicazione dovrebbe essere imminente.
L’ingegnere Franco D’Alpa, dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare di Sicilia Orientale, che ha presentato il progetto che ha permesso al porto di Augusta di essere scelto come hub per l’assemblaggio delle pale dell’eolico offshore, vincendo la concorrenza degli altri porti candidati.
Tra gli intervenuti, dopo la presentazione della portavoce di Goletta Verde, Alice De Mauro, l’assessore allo Sviluppo economico Tania Patania ha sottolineato l’importanza dell’opportunità nel quadro della transizione ecologica dell’intero comparto industriale del territorio.
Lo stesso concetto è stato ribadito, nei rispettivi interventi, dal vicepresidente di Confindustria Siracusa con delega all’ambiente, Angelo Grasso e dalla componente della segreteria regionale della Cgil Angela Biondi, cha ha la delega alle politiche del clima e dell’ambiente e della trasformazione green e digitale.
Entrambi hanno ribadito l’importanza di cogliere l’opportunità attraverso la riqualificazione e la formazione di lavoratori, soprattutto i giovani, e imprese.
Il sindaco di Priolo Pippo Gianni, unico sindaco presente all’incontro, ha evidenziato le problematiche dell’attuale modello di sviluppo della zona industriale del siracusano e ricordato come nella storia recente ci siano stati dei tentativi di riconversione e come è necessario fare tesoro degli errori commessi per non ripetersi.
Sulla stessa linea il presidente di Legambiente Sicilia, Tommaso Castronovo.
“Si tratta di un’opportunità importante per un territorio come quello del Siracusano – e per la Sicilia intera – che non deve limitarsi a garantirsi la sopravvivenza nel contesto della transizione energetica e industriale, ma deve diventare esempio concreto di una visione strategica orientata verso una vera giusta transizione”.
A concludere l’incontro è stato il presidente nazionale di Legambiente, Stefano Ciafani, che ha sottolineato l’importanza della scelta delle energie rinnovabili e come tra queste l’eolico offshore rappresenti quella meno impattante dal punto di vista ambientale e paesaggistico.
“L’eolico offshore rappresenta una grande opportunità per il nostro Paese, e non solo, per il raggiungimento degli obiettivi climatici e per portare sviluppo e innovazione nei territori.
Ad oggi la strada è ancora troppo in salita, a causa di burocrazia e iter lenti.
Per l’eolico offshore di Taranto, il primo e al momento l’unico presente in Italia, ci sono voluti 14 anni per realizzare l’impianto, ci auguriamo che per gli altri i tempi siano di gran lunga inferiori. Dobbiamo accelerare sulla transizione energetica.
Per questo riteniamo che sia un errore il ricorso presentato in queste ore dal Mase al TAR del Lazio rispetto alla questione aree idonee. scelta poco lungimirante da parte del Mase che non farà altro che allungare ancora di più i tempi per il raggiungimento degli obiettivi al 2030”.
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