È arrivata ieri sera, poco dopo le 20, la sentenza che ha chiuso il primo capitolo giudiziario di una tragedia che ha sconvolto la comunità di Augusta.
Filippo Alessandro Grasso è stato condannato a 10 anni di reclusione per omicidio stradale plurimo, con revoca della patente e divieto di conseguirla per i prossimi dieci anni.
La sentenza, pronunciata dal giudice Mazziotta, ha anche stabilito il risarcimento dei danni ai familiari delle vittime, costituiti parte civile nel processo.
Ma non finisce qui: il magistrato ha disposto la trasmissione degli atti alla Procura della Repubblica per accertare eventuali responsabilità a carico del noleggiatore del veicolo e del gommista che ne aveva curato la manutenzione.
I fatti risalgono alla notte del 6 agosto 2022.
Erano da poco passate le 2 quando una Bmw Serie 4 bianca, a bordo della quale viaggiavano tre giovani, uscì di strada lungo l’autostrada Siracusa-Catania, all’altezza dello svincolo di Augusta.
L’auto, lanciata a folle velocità – 220 km/h secondo le perizie sbandò, si è ribaltò finendo fuori strada e riducendosi a un ammasso di lamiere.
Due dei tre occupanti, Gabriel Fazio, 22 anni, e Giuseppe Armenio, 19 anni morirono sul colpo.
L’unico superstite fu proprio il conducente, Filippo Alessandro Grasso, ricoverato in condizioni gravi all’ospedale Muscatello.
Il guidatoresi rifiutò di sottoporsi ai test tossicologici, aggravando la sua posizione.
Sin da subito la Procura di Siracusa aprì un fascicolo per omicidio stradale.
Gli agenti della Polizia stradale accertarono che si trattava di un incidente autonomo: nessun altro veicolo coinvolto, nessuna frenata.
Solo una velocità estrema e, forse, una sottovalutazione delle condizioni del mezzo.
L’auto era stata noleggiata, e da qui l’interesse della magistratura nel verificare se vi siano responsabilità da parte di chi l’ha fornita o ne ha curato la manutenzione, in particolare sugli pneumatici.
Il dolore per la scomparsa dei due giovani fu immenso.
Gabriel Fazio e Giuseppe Armenio erano molto conosciuti ad Augusta.
Gabriel era descritto da tutti come un ragazzo solare, educato, sempre pronto a dare una mano.
Giuseppe, “Peppe” per tutti, era un promettente calciatore di futsal e figlio dell’allenatore dell’Augusta Calcio a 5.
Aveva appena conseguito il diploma all’istituto Arangio Ruiz e si affacciava alla vita adulta con entusiasmo.
I funerali si svolsero qualche giorno dopo la tragedia: una doppia cerimonia commossa, prima nella chiesa Madre per Giuseppe, poi nella chiesa di Santa Lucia per Gabriel.
Una città intera li ha salutati in lacrime.
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