Nel corso dell’operazione “Mercurio”, condotta all’alba di oggi dai carabinieri del Ros di Catania, è stato arrestato assieme ad altre 18 persone, tutte destinatarie di “misura cautelare in carcere”, il Capogruppo all’Assemblea Regionale Siciliana del Movimento per l’autonomia, Giuseppe Castiglione.
Pesanti le accuse mosse dalla Dda di Catania che ha coordinato le indagini, al deputato regionale che, va precisato, è solo omonimo del deputato nazionale di Bronte eletto nella lista di Forza Italia.
L’indagine, che ha colpito la famiglia mafiosa Santapaola Ercolano, ha fatto luce sulla capacità dell’organizzazione criminale di “penetrare all’interno della pubblica amministrazione per coltivare i propri interessi economici nel settore degli appalti pubblici”.
Giuseppe Castiglione, che è stato in passato anche consigliere e presidente del Consiglio comunale di Catania, nel 2022 è stato eletto all’Ars con il Mpa, ed ha assunto il ruolo di Presidente del Gruppo parlamentare Popolari e Autonomisti.
Castiglione è anche componente della “Commissione d’inchiesta e vigilanza sul fenomeno della mafia e della corruzione in Sicilia”, la commissione antimafia dell’Ars.
Secondo la Procura catanese, sarebbero “documentate relazioni tra i vertici del gruppo del Castello Ursino ed esponenti della politica locale e regionale, come Giuseppe Castiglione”.
“Sarebbe emerso a livello di gravità indiziaria, in epoca prossima alle consultazioni elettorali per l’Assemblea Regionale Siciliana, avvenute il 15 ottobre del 2022, un accordo tra i vertici dell’articolazione mafiosa dei Santapaola Ercolano, individuati dalle indagini in Ernesto Marletta, Rosario Bucolo e Domenico Colombo, e Giuseppe Castiglione, quale candidato della lista Popolari e Autonomisti per l’A.R.S., che, in quel periodo, era già presidente del Consiglio Comunale di Catania”.
In particolare, sempre secondo la Procura, “l’accordo risultava intermediato da Giuseppe Coco e, sulla base dello stesso, secondo quanto ricostruito dagli inquirenti sulla base degli indizi ritenuti gravi dal Giudice, Castiglione avrebbe accettato la promessa di voti, promettendo a sua volta la realizzazione degli interessi della predetta associazione mafiosa (tra gli altri l’affidamento di lavori pubblici e servizi pubblici connessi alla gestione del Cimitero di Catania)”.
Nel provvedimento emesso dal giudice figura anche il sequestro di due società di onoranze funebri.
Il deputato nazionale di Bronte, omonimo dell’arrestato, con un post sul suo profilo facebook, attacca gli organi di stampa che avrebbero confuso i due parlamentari.
“Ovviamente, sto denunciando tutti: è un caso di omonimia, di cui non conosco le dinamiche e da cui sono totalmente estraneo”.
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