
La seconda edizione del premio “Padre Giovanni Burrafato” è andata alla città di Francofonte che, l’anno scorso, a seguito del disastroso incendio che il 2 agosto colpì numerose famiglie provocando danni e disagi gravi, si mobilitò ad ogni livello (amministrazione comunale, comunità parrocchiali, singoli) per mostrare solidarietà e carità operosa e fattiva.
“Per questo, a nome dell’intera comunità parrocchiale, consegno il riconoscimento al Sindaco, Arch. Daniele Lentini, il primo cittadino e perciò naturale rappresentante della città di Francofonte che riesce a mostrare il suo volto più bello”, ha detto padre Luca Gallina.
“Lo scorso 8 gennaio, in questa Chiesa Madre che custodisce le spoglie mortali di padre Giovanni Burrafato, celebrando il 61° anniversario della sua nascita al cielo, ebbi a dire nell’omelia: “Stasera ricordiamo nella preghiera padre Giovanni Burrafato, a 61 anni dalla sua morte, e ringraziamo il Signore per il suo ministero di sacerdote svolto a favore di questa comunità parrocchiale, per gli anni trascorsi a Francofonte durante i quali ebbe a scrivere: “Se mi domandi come la passo a Francofonte? Io risponderò la prima, la seconda, la terza, poi sempre: bene. Nulla mi manca, niente desidero, tranne che il Paradiso. Il desiderio del Paradiso sopra ogni cosa è uno dei tratti distintivi dei santi, di coloro che hanno compreso che tutto è relativo su questa terra perché tutto finirà e lascerà il posto alla gioia senza fine”, ha proseguito ancora.
“La nostra comunità parrocchiale sente il dovere di non far perdere la memoria di questo sacerdote, perché sul suo esempio possiamo anche noi, ogni giorno, come singoli e come famiglia di discepoli vivere la carità evangelica che è il segno più eloquente di quel desiderio di Paradiso che caratterizza il nostro cammino di fede e indirizza le nostre scelte a favore dei fratelli”.
“Ed è con questo spirito che l’anno scorso abbiamo istituito un premio che prende il nome proprio di padre Giovanni Burrafato. Un premio, un riconoscimento, che ogni anno, in questa data, nel contesto dei festeggiamenti in onore della nostra Patrona, intendiamo consegnare a coloro che, singoli o associazioni, si sono distinti per un gesto di carità fattiva e operosa”.
“Siamo consapevoli che la carità ha, per caratteristica propria, il tratto della riservatezza perché Dio, che vede nel segreto e conosce le intenzioni del cuore di ciascuno ricompenserà ogni attenzione rivolta ai più piccoli. Ci sembra però altrettanto evidente che, in un contesto in cui il male risalta subito agli onori delle cronache e riceve immediatamente pubblicità, il bene, soprattutto il bene, merita di essere raccontato, condiviso, incoraggiato. Lo spirito più autentico di questo riconoscimento è che ciascuno, sentendo dire il bene che l’altro ha fatto, possa sentirsi spinto a fare altrettanto secondo le occasioni che il Signore gli metterà dinanzi, sempre attento ai bisogni dell’altro che a volte sono esplicitamente espressi, altre volte si nascondono dietro forme di disagio non dette ma evidenti a tutti”.
“Ci sembra questo il modo più bello e più opportuno per fare memoria di padre Giovanni Burrafato: fare la carità che viene dal cuore stesso di Gesù. Non ci è chiesto nessun miracolo se non quello della carità evangelica autenticamente vissuta che darà forma e credibilità alla nostra testimonianza di fede quotidiana”.
“L’augurio è che ciascuno di noi, al termine dei propri giorni, possa sentire risuonare le parole del Vangelo: “Ogni volta che avete queste cose a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me… Venite benedetti del Padre mio, ricevete in eredità il regno preparato per voi sin dalla fondazione del mondo (Mt 25,31-46)””, ha concluso.
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