L’Assemblea regionale del Partito democratico, riunita a Palermo, ha proclamato all’unanimità segretario regionale Anthony Barbagallo, ratificando l’elezione con il voto nei circoli delle settimane scorse.
Cleo Li Calzi è stata eletta all’unanimità presidente dell’assemblea del partito.
Si chiude così, salvo ricorsi ulteriori e decisioni dell’organo nazionale di garanzia, il più tormentato dei congressi regionali della storia del partito in Sicilia.
Ma l’elezione di Barbagallo non chiude per nulla le polemiche.
L’assemblea ha registrato numerose assenze, il gruppo che contesta l’elezione di Barbagallo, dopo la rissa all’Assemblea regionale del 27 gennaio scorso, ha disertatato la riunione.
Erano infatti assenti, tra gli altri, 8 deputati regionali su 11 e l’eurodeputato Giuseppe Lupo.
Assenti il presidente dell’Antimafia siciliana Antonello Cracolici, il capogruppo Michele Catanzaro, Giovanni Burtone firmatario di uno dei ricorsi sul tavolo della commissione nazionale di garanzia del partito, Fabio Venezia, Mario Gambona, Ersilia Saverino, Tiziano Spada, Calogero Leanza.
Assente anche Antonio Rubino, componente dell’assemblea nazionale.
I tre deputati regionali presenti all’assemblea sono: Valentina Chinnici, che è stata eletta vice segretario regionale; Nello Dipasquale e Dario Safina.
Il segretario riconfermato ha glissato sulle divisioni interne e lanciato il suo messaggio per il futuro del partito.
“Ci sono diversi assenti, c’è una parte del partito che ha deciso di non partecipare al congresso, noi la rispettiamo e continuiamo a tenere sia la porta aperta sia la mano tesa per la costruzione delle idee e della politica.
Il partito è qui oggi. Tradizionalmente i congressi in Sicilia hanno avuto sempre momenti di tensione, però dopo la tensione il Pd deve ripartire.
Oggi il partito è certificato, rinnovato, con tanta presenza di giovani e di nuovi mondi, al confine con Pd, che non hanno mai avito modo di iscriversi.
C’è una nuova ripartenza che guarda alla società civile, al mondo dell’associazionismo e alle forze fresche che ci sono nell’isola”.
Polemici invece i rappresentati delle aree Energia popolare e Left Wing.
“Non saranno né la convocazione dell’assemblea, né la proclamazione di un segretario dimezzato a mettere la polvere sotto il tappeto o, peggio ancora, a cancellare le forzature e le illegittimità del congresso regionale. Anthony Barbagallo, ancora una volta, non ha avuto nemmeno rispetto della commissione nazionale di garanzia, che proprio in questi giorni si sta occupando dei ricorsi sul congresso siciliano e fra qualche settimana si pronuncerà definitivamente.
Si poteva attendere l’esito dei ricorsi prima di fare quest’ennesima forzatura che espone ancora una volta il partito.
Se Barbagallo pensa che le questioni politiche del partito siciliano si possono risolvere offrendo, come ha sempre fatto, qualche posto negli organismi si sbaglia di grosso”.
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