Secondo i risultati di un sondaggio svolto da Swg, su richiesta del movimento politico Controcorrente, fondato pochi mesi fa dal parlamentare regionale ex iena Ismaele La Vardera, tra due anni la Regione rimarrebbe in mano al centrodestra ma con importanti cambiamenti.
Il sondaggio conferma infatti il calo di popolarità del presidente Renato Schifani, emerso nell’ultimo sondaggio sul gradimento dei presidenti di Regione effettuato dalla stessa Swg, nel quale è risultato ultimo, e l’avanzata del presidente dell’Ars Gaetano Galvagno.
La sorpresa è il movimento di La Vardera, che supererebbe abbondantemente il quorum ed entrerebbe a Sala d’Ercole con un consenso che potrebbe raggiungere anche l’8%.
Nella classifica del gradimento, tra i leader politici, il presidente Schifani è solo al quinto posto con il 27%.
Primo è proprio Ismaele La Vardera con il 50%, seguito da Nuccio Di Paola del M5s con il 36%.
Al terzo posto, primo del centrodestra e in sensibile ascesa, c’è il presidente dell’Ars Gaetano Galvagno con il 35%.
Il segretario del Pd appena riconfermato, Anthony Barbagallo è al quarto posto con il 31%, seguito dal sindaco di Palermo Lagalla, di Grande Sicilia, con il 26%, appena un punto in meno di Schifani.
Chiude la classifica il leader della Dc Totò Cuffaro con appena il 16% di gradimento.
Secondo il sondaggio, che registra un 27% di elettori indecisi, cambierebbero i rapporti di forza all’interno del centrodestra.
Primo partito diventerebbe Fratelli d’Italia, che con il 21% confermerebbe il voto delle europee dello scorso anno, scavalcando Forza Italia che otterrebbe solo la metà dei consensi, il 10,5%, la Lega otterrebbe il 6% e la Dc il 5%.
Il sondaggio considera Grande Sicilia Mpa e Sud chiama Nord come forze autonome fuori dai due schieramenti principali.
Mentre il partito di Lombardo, Lagalla e Miccichè, che raccoglierebbe solo un deludente 2,5% rimanendo così fuori dall’Assemblea Regionale Siciliana, quello di Cateno De Luca, nonostante le defezioni e una certa mobilità nel posizionamento politico, arriverebbe all’8,5%.
Il centrodestra arriverebbe comunque al 45,5%, che diventerebbe il 56,5%, qualora Grande Sicilia e ScN si unissero alla coalizione, come è probabile.
Nel centrosinistra, il Partito democratico, alla faccia delle divisioni e delle risse interne, diventerebbe il secondo partito in Sicilia con il 16%, con il Movimento 5 stelle che arriverebbe al 12% e Alleanza Verdi e Sinistra al 5%.
Complessivamente il centrosinistra raccoglierebbe il 33%.
Il movimento Controcorrente arriverebbe al 6%, superando il quorum e ottenendo una rappresentanza all’Ars.
Si tratta naturalmente solo di un sondaggio, peraltro a due anni dalle elezioni che dovrebbero svolgersi nell’autunno 2027, ma comunque sono delle prime indicazioni destinate ad accendere la discussione all’interno della forze politiche.
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