Andrea Bottaro, segretario generale della Uiltec Sicilia, traccia un resoconto di fine anno mettendo a nudo fragilità strutturali, incertezze strategiche e una preoccupante mancanza di visione complessiva sul futuro del polo industriale di Siracusa.
“L’anno che ci apprestiamo a lasciarci alle spalle è stato senza dubbio uno dei più difficili per l’area industriale siracusana. Nel corso dei mesi sono esplose in maniera evidente tutte le criticità che da tempo gravavano sulle grandi aziende del territorio, mettendo a nudo fragilità strutturali, incertezze strategiche e una preoccupante mancanza di visione complessiva sul futuro industriale dell’area.
ISAB ha fatto ricorso alla procedura di composizione negoziata del debito, facendo emergere le debolezze di un assetto societario poco solido e non sufficientemente definito. In questo contesto è indispensabile un intervento serio e responsabile del Governo, anche attraverso l’esercizio dei poteri della cosiddetta Golden Power. L’elemento positivo è rappresentato dai dati economici attesi per il 2026, che dovrebbero registrare numeri favorevoli e consentire la chiusura della procedura debitoria.
Versalis, dopo oltre 40 anni di storia, ha fermato definitivamente gli impianti di etilene e aromatici. Con la firma del protocollo del 10 marzo si avvia la demolizione del cracking e la costruzione, nel prossimo triennio, di una bioraffineria e di un impianto di riciclo chimico delle plastiche. La gestione della fase transitoria sarà complessa e richiederà un dialogo sociale serio, continuo e responsabile.
Sasol ha fermato l’impianto delle paraffine e si appresta a fermare anche il PACOL HF, dichiarando 65 esuberi. La gestione degli stessi è stata affrontata attraverso un accordo di cassa integrazione che, in maniera lungimirante, la UILTEC ha sottoscritto e che è stato successivamente rigettato anche dall’INPS. Circa 30 lavoratori hanno lasciato l’azienda tramite l’accordo di NASpI, che la UILTEC ha condiviso. Resta, però, forte la preoccupazione per gli esuberi ancora presenti e, soprattutto, per la totale mancanza di prospettive industriali e per una gestione delle relazioni sindacali a livello locale, lacunosa e carente nei principi fondamentali.
Tra le grandi aziende, al momento, solo Sonatrach sembra non risentire in modo significativo delle difficoltà che attraversano l’area industriale. La solidità della proprietà consente una marcia costante degli impianti e buoni risultati produttivi.
Neanche il 2025 è stato l’anno della definizione del futuro di IAS. Il totale disinteresse della Regione siciliana, proprietaria dell’impianto, si è intrecciato con la confusione legata al dibattito sul sistema idrico integrato, generando incertezza, polemiche e uno scaricabarile di responsabilità tra i diversi soggetti coinvolti. Nel frattempo, il tempo scorre, la data del distacco delle grandi aziende si avvicina e i 37 lavoratori rimasti non hanno alcuna certezza sul proprio futuro. La chiusura dell’incidente probatorio e le più recenti vicende giudiziarie hanno chiarito che il presunto disastro ambientale era privo di fondamento, rendendo finalmente giustizia all’operato dei lavoratori IAS.
Per quanto riguarda il sistema idrico integrato in provincia, il 2025 ha prodotto esclusivamente la costituzione del soggetto aggiudicatario, senza che il servizio sia mai realmente partito. I lavoratori del settore restano così in un limbo. Quelli che dovranno transitare in Aretusacque e quelli che, estromessi dall’occupazione negli anni passati, attendono ancora di poter rientrare nel mondo del lavoro.
Crescono inoltre le preoccupazioni delle aziende dell’indotto, schiacciate dall’incertezza sul futuro, mentre assistono al progressivo impoverimento del tessuto produttivo e alla scomparsa di realtà storiche del territorio.
Il 2025 è stato un anno intenso per le attività sindacali a difesa dell’esistente, ma non può essere considerato positivo da chi, come la Uiltec, immagina un’azione sindacale forte, unitaria e capace di difendere e conquistare il futuro dell’apparato industriale siracusano. Le differenze di vedute, la mancanza di slancio e di determinazione hanno impedito al sindacato locale di giocare un ruolo da protagonista “in attacco”. Il galleggiamento e la melina degli ultimi tempi rischiano di avere un costo altissimo per i lavoratori, che sembrano aver perso iniziativa e capacità di lotta.
È inutile sperare in un anno diverso senza una riflessione seria e un confronto vero tra sindacato e lavoratori, capace di determinare un deciso cambio di passo e di restituire prospettiva, forza e dignità al lavoro industriale del territorio.
La Uiltec augura che le logiche di spartizione politica di posti di potere e di piccolo cabotaggio non trovino uno spazio nel corso dell’anno 2026, perché il territorio siracusano merita di essere rappresentato diversamente. Serve mettere al centro i problemi per affrontarli e risolverli senza autoreferenzialità, senza politicizzazione delle questioni, ma con un lavoro sinergico e uno scatto di orgoglio che mira a risollevare le sorti di una provincia che altrimenti è destinata ancora, per molto tempo, a stare in coda alle classifiche del nostro Paese”.
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