Il Giudice delle indagini preliminari del tribunale di Siracusa, ha convalidato l’arresto del parroco della Chiesa Madre di Sortino, don Vincenzo Cafra, accusato di estorsione.
Nell’udienza di convalida dell’arresto, il Gip del Tribunale di Siracusa ha revocato gli arresti domiciliari a don Vincenzo Cafra, parroco della Chiesa Madre di Sortino.
Il sacerdote, arrestato due giorni fa con l’accusa di estorsione, non potrà però risiedere nel comune di Sortino.
Don Cafra, secondo le indagini dei carabinieri, che hanno eseguito l’arresto, il sacerdote pretendeva il pagamento di somme di denaro dalle imprese di pompe funebri per la celebrazione dei funerali.
Il parroco era stato arrestato in flagranza di reato, mentre riceveva dall’impresario, autore della denuncia da cui sono partite le indagini, la somma di circa 100 euro.
Il 51enne sacerdote, che è difeso dall’Avv. Francesco Fazzino, nell’udienza davanti al Gip, avrebbe negato di aver esercitato pressioni sull’impresario, sostenendo che quella di dare un’offerta alla Chiesa in occasione del funerale, è un’abitudine consolidata.
Errore, il gruppo non esiste! Controlla la tua sintassi! (ID: 42)Senza voler in alcun modo esprimere giudizi su una vicenda così delicata, va ricordato che, Papa Francesco, fin dall’inizio del suo pontificato, ha criticato più volte quelli che ha definito, i “tariffari delle celebrazioni”, utilizzati in numerose parrocchie.
In un documento sottoscritto a luglio scorso, lo stesso Papa Francesco, ha sottolineato come le offerte siano “un atto Libero da parte dell’offerente, lasciato alla sua coscienza e al suo senso di responsabilità ecclesiale, non un prezzo da pagare o una tassa da esigere, come se si trattasse di una sorta di imposta sui sacramenti”.
Il documento è stato interpretato come un vero attacco ai sacerdoti che chiedono tariffe definiti per la celebrazione di matrimoni, cresime o comunioni.