Il progetto dovrà ora avere l’approvazione definitiva della Regione.
Sono bastati pochi minuti al Consiglio comunale di Augusta per esprimere, all’unanimità, il parere sul progetto della variante al tracciato ferroviario Catania Siracusa, nel tratto Brucoli Augusta, che prevede lo spostamento della stazione in una zona esterna all’abitato.
Adesso bisognerà aspettare l’approvazione del progetto da parte della Regione, dopo la quale si potrà procedere alla complessa fase degli espropri, che coinvolgerà numerosi terreni e fabbricati, riportati nella documentazione allegata al progetto, disponibile sul cloud del Comune di Augusta, elencati, con l’indicazione dei proprietari nell’Elenco ditte, che piò essere scaricato a questo link.
Dopo l’illustrazione del progetto da parte del tecnico istruttore, geometra Sulano, solo quattro interventi e una dichiarazione di voto, prima della votazione.
In aula, per l’amministrazione erano presenti la vice sindaco Patania e gli assessori Coco, Cannavà, e Tribulato che, mantenendo la doppia carica, siede tra i consiglieri di maggioranza.
La capogruppo del Movimento 5 stelle Roberta Suppo, assieme al consigliere Blanco unica presente nei banchi dell’opposizione, nel suo intervento ha lamentato la mancata convocazione di dell’azienda che sta curando il progetto, che avrebbe consentito di avere in aula un interlocutore con cui confrontarsi e a cui presentare eventuali osservazioni.
In effetti poteva essere l’occasione per presentare, ai consiglieri e alla città, quello che è un progetto atteso da oltre mezzo secolo che cambierà la città in modo importante, come hanno anche sottolineato, nei loro interventi, i consiglieri di maggioranza Niciforo, Tribulato e Sicari.
Il progetto, che abbiamo provato a sintetizzare in un articolo di due giorni fa, elimina l’attraversamento del tracciato ferroviario dell’abitato, spostando la stazione in contrada Falà, non lontano dalla vecchia sede di Villa Salus, e prevede anche il collegamento del porto commerciale alla rete ferroviaria, importante tassello per lo sviluppo dello scalo.
Si tratta di un progetto la cui realizzazione aprirà una nuova fase dello sviluppo urbanistico della città, una fase delicata e complessa che dovrà essere governata con attenzione e intelligenza.
Oltre al recupero della continuità nella viabilità del principale asse di penetrazione, costituito da via Lavaggi e viale Italia, per l’abolizione del passaggio a livello, si potrà infatti finalmente pensare alla ricucitura urbanistica del quartiere Borgata, oggi tagliato di fatto in due parti dal tracciato ferroviario.
A questo si aggiungono altre questioni.
La prima riguarda cosa fare del tracciato storico, lungo tre chilometri e mezzo, una volta dismesso l’armamento ferroviario.
Su questo tema sembra trovare largo consenso la proposta, presentata nella primavera dello scorso anno dal raggruppamento di associazioni Salvare Augusta, di destinarlo a pista ciclabile e pedonale, attrezzandola adeguatamente, in modo da costituire un percorso naturalistico attraverso le zone protette delle Saline.
L’idea è stata sostenuta, nel suo intervento anche dal consigliere Sicari.
L’altra questione, estremamente delicata, è quella legata all’utilizzo dell’area della stazione, in particolare quella che in passato era destinata alle merci.
La zona è infatti attigua al deposito costiero Maxcom, cosa che lo rende appetibile per eventuali progetti di espansione dell’impianto.
La presenza di Maxcom, in via Lavaggi, nel cuore dell’abitato, è stata negli anni scorsi al centro di accese polemiche.
Con oltre 20 serbatoi di combustibile, per una capacità complessiva di 57 mila metri cubi, il deposito è percepito dagli abitanti, come un fattore di rischio notevole.
Ricordiamo come ci fu un momento in cui sembrava davvero prossimo il trasferimento in un’area all’interno della zona militare di Punta Cugno, operazione che però si arenò, con l’area destinata ad altri scopi.
Ci auguriamo che su questi temi salga di qualità il dibattito politico e nella città, con il contributo di tanti, come è doveroso su temi che, come questo, riguardano il futuro comune.