L’Amministrazione comunale risponde con fermezza alle recenti accuse di “privatizzazione selvaggia” delle coste, bollate come “strumentali e infondate”.
Ribadisce la propria posizione: tutelare l’interesse collettivo, garantendo il libero accesso al mare attraverso azioni improntate a legalità, trasparenza e concorrenza.
Al centro delle polemiche, la gestione delle concessioni demaniali marittime per finalità turistico-ricreative e sportive.
L’ente ha ricordato che ogni eventuale assegnazione avverrà esclusivamente tramite bandi pubblici, come stabilito dal Decreto Assessoriale 34/2025 dell’Assessorato Regionale del Territorio e dell’Ambiente della Regione Sicilia.
Il decreto impone l’adozione di procedure ad evidenza pubblica per ogni rilascio di concessione.
“Le grida allo scandalo ignorano le norme vigenti”, si legge nella nota diffusa dal Comune.
“Ogni nuova concessione sarà assegnata in modo aperto, competitivo e trasparente, a beneficio della collettività.”
Diniego alla concessione in via Sant’Elena: “Una scelta coerente”
Emblematico, secondo l’Amministrazione, il recente diniego alla concessione per uno stabilimento balneare in via Sant’Elena (zona Faro Santa Croce).
Il provvedimento, formalizzato con determinazione 2084 del 26 giugno 2025, viene definito come “un atto di coraggio” per la tutela del diritto collettivo al mare libero.
Il rifiuto, spiegano dal Comune, è motivato da ragioni precise, orientate alla salvaguardia dell’accessibilità pubblica alla costa.
L’assessore alla Pianificazione e Sviluppo Tania Patania interviene anche sulla questione dei presunti “cancelli abusivi” che ostacolerebbero l’accesso al mare.
“Invitiamo a documentarsi prima di diffondere informazioni errate – ha dichiarato –. L’Amministrazione, in sinergia con gli enti competenti, ha già affrontato concretamente la situazione, come dimostra il sopralluogo del 6 maggio scorso in contrada Vetrano, che ha portato a soluzioni immediate per garantire il transito pubblico”.
La visione del Comune: un litorale valorizzato ma accessibile
Il Comune precisa infine che il Piano di Utilizzo del Demanio Marittimo (Pudm), sebbene già adottato, è uno strumento di pianificazione conforme alle normative sulla trasparenza e sulla concorrenza, e non costituisce in alcun modo un via libera ad assegnazioni dirette.
“Attualmente – chiarisce l’assessore – nessun bando è in corso di espletamento, ma sono state deliberate le procedure per avviare eventuali concessioni su richiesta degli interessati.
“La nostra visione è chiara: vogliamo un litorale sicuro, valorizzato e fruibile da tutti, senza compromettere l’interesse pubblico.
Il mare di Augusta è un patrimonio collettivo, e la nostra missione è proteggerlo e renderlo sempre più accessibile”.
Il confronto, tuttavia, è destinato a continuare: da un lato, le preoccupazioni di chi teme una graduale erosione degli spazi pubblici; dall’altro, la rassicurazione di una gestione improntata alla trasparenza e all’interesse generale.
Quel che è certo è che la fruizione del mare, risorsa identitaria e vitale per Augusta, resta un tema caldo, che merita attenzione, chiarezza e partecipazione.
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