A rilanciare l’iniziativa di sollecitare l’Amministrazione comunale a conferire la Civica Benemerenza a don Palmiro Prisutto con una mozione sono stati i consiglieri comunali Roberta Suppo e Salvatore Blanco (Movimento 5 Stelle), insieme a Giancarlo Triberio e Carmela Contento (Partito Democratico).
L’obiettivo della mozione è conferire a don Prisutto l’attestato di Civica Benemerenza, in segno di gratitudine per la sua lunga attività a tutela della salute pubblica e dell’ambiente.
Sacerdote noto per la sua battaglia contro l’inquinamento generato dal polo petrolchimico e per il suo costante supporto ai malati oncologici, rappresenta per molti cittadini un simbolo di resistenza morale e dedizione umana.
I promotori ricordano come già nel 2015 il sacerdote abbia ricevuto il “Premio Nenni” e, successivamente, un’onorificenza da parte del Comitato interministeriale per i diritti umani.
Tuttavia, la proposta iniziale di riconoscimento locale, avanzata nel novembre 2021 dal M5S, era stata interrotta nel maggio 2022 dalla maggioranza consiliare, che aveva motivato la decisione con l’assenza di un regolamento comunale specifico sulle benemerenze.
Una giustificazione che oggi i consiglieri ritengono superata. Infatti, denunciano che a distanza di anni quel regolamento non è mai stato redatto, nonostante le ripetute sollecitazioni, l’ultima delle quali nel dicembre 2022.
“Non possiamo più accettare ritardi”, dichiarano i firmatari, sottolineando come altri riconoscimenti siano stati concessi anche in mancanza di un regolamento formale — tra cui quelli al Milite Ignoto e al dottor Fabio Scandurra.
Il tema è stato recentemente riportato in Aula durante il dibattito sulla cittadinanza onoraria alla Guardia di Finanza. In quell’occasione, il segretario generale del Comune ha ammesso che non sussistono sostanziali differenze tra i casi precedentemente accolti e quello di padre Prisutto, pur specificando che le onorificenze rivolte alle forze armate hanno un carattere del tutto particolare.
Con questa nuova mozione, i consiglieri chiedono dunque che il sindaco e la Giunta procedano al conferimento dell’attestato, anche in assenza di regolamento, come già accaduto in altri contesti.
“La nostra città – concludono – ha una responsabilità morale: rendere omaggio a chi ha speso la propria vita per la verità, la giustizia e la difesa dell’ambiente.
Riconoscere don Prisutto non è solo un gesto simbolico, ma un dovere collettivo”.
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