C’è un filo tenace che lega Milano alla Sicilia, e passa attraverso la memoria, la scrittura e la voce di Carmelo Fazio.
L’autore augustano, da anni residente nel capoluogo lombardo, torna in libreria con Due storie un unico destino (Monti Edizioni, 2025), il quarto tassello narrativo di un percorso letterario che ha fatto della memoria personale un ponte con la storia collettiva.
Il nuovo volume, presentato nei giorni scorsi ad Augusta, nella splendida cornice di piazza D’Astorga nell’ambito della rassegna Maggio dei Libri 2025.
Si affianca ai precedenti ’A Mazzucca (2014), Eroi (2024) e Ustanisi. Fuori porta (2024), sempre con la stessa casa editrice.
Con questo titolo, Fazio sembra chiudere un cerchio ideale fatto di storie, persone, e ricordi radicati profondamente nella sua città natale, Augusta, che da semplice scenario diventa anima pulsante delle sue narrazioni.
Il cuore del libro batte tra due piani narrativi: quello intimo e familiare, nato dalle chiacchierate serali con i parenti – “quando il passato si faceva voce viva e condivisa” – e quello più ampio, storico, che attraversa le due guerre mondiali.
Le vicende di Alfio e Iana, così come quelle di Carmelo e Sara, si intrecciano in un destino comune, dove la tragedia non è evitabile, ma accettata con una consapevolezza antica, quasi mitologica.
Non mancano, tuttavia, spiragli di resistenza e riscatto: anche nella sofferenza, emerge la capacità dei protagonisti di restare umani, dignitosi, vivi.
Una lezione di resilienza che parla al presente.
Un elemento distintivo del libro è l’uso del dialetto siciliano, impiegato non solo come scelta stilistica, ma come atto identitario.
La lingua madre diventa qui veicolo di autenticità, riportando il lettore in un tempo e in un luogo precisi: la Sicilia orientale del secolo scorso.
È la stessa terra che, come ricorda l’autore, “non ho mai dimenticato”, e che oggi torna a vivere attraverso parole e immagini.
Infatti, il volume è corredato da un ricco apparato fotografico che documenta luoghi, volti e momenti evocati nel testo.
Le immagini non fanno da semplice corredo, ma partecipano attivamente alla costruzione di un mondo che rischia di scomparire, se non custodito dalla memoria e dalla scrittura.
“Sento il dovere di fare dei ringraziamenti – dice Fazio – non certo per accondiscendenza a qualcuno, ma a dati di fatto che mi inducono a dar loro il giusto plauso”.
E non è un caso che tra i primi nomi citati ci sia quello dell’assessore alla Cultura di Augusta, Giuseppe Carrabino, che l’autore descrive come presenza costante e rassicurante: “Da 12 anni mi accompagna ad ogni presentazione.
Tante volte mi ha persino salvato dai blocchi emozionali, perché io sono emotivo, sì! Dico più cose scrivendo che parlando.”
Un tributo speciale va anche a chi ha contribuito concretamente alla ricostruzione del passato, come Carlo Noè – “discendente del fondatore del mitico Bar Noè” – e la signora Franca Morana, il cui bar è diventato talmente celebre ad Augusta da ribattezzare un intero incrocio cittadino con il soprannome “’A Monaca”.
Non si tratta soltanto di una raccolta di racconti, ma di un gesto affettivo, un atto di restituzione.
Due storie un unico destino è dedicato a chi ha vissuto il Novecento nelle sue pieghe più intime, ma anche alle nuove generazioni, che in queste storie possono riconoscere le radici della propria identità.
L’assessore Carrabino, nella sua prefazione, lo scrive chiaramente: “Questa pubblicazione è un omaggio alla tenacia degli emigrati che portano sempre con sé il ricordo del loro luogo natale.
Carmelo Fazio ci regala così non solo una narrazione affettuosa ma anche uno strumento potente per mantenere viva la memoria collettiva dei luoghi che hanno plasmato le nostre vite.”
Attraverso aneddoti, immagini e parole, l’autore riesce ancora una volta a far vibrare l’anima di Augusta, restituendole lo spazio che merita nel cuore di chi legge.
Un’opera che ha il sapore delle radici, il peso della storia e la leggerezza delle emozioni vere”.
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