Sta suscitando forti polemiche la pubblicazione, da parte del Comune di Augusta, del bando pubblico per il rilascio di nuove concessioni demaniali marittime su aree libere, destinate ad attività turistico – ricreative e sportive.
Una misura che, secondo l’Amministrazione guidata dal sindaco Giuseppe Di Mare, punta a valorizzare il litorale e a potenziare l’offerta turistica del territorio.
Ma per le opposizioni si tratta dell’ennesimo passo verso una progressiva privatizzazione della costa.
Ad alzare la voce è il Partito democratico locale, che definisce la decisione “l’ennesima scelta negativa” dell’attuale Amministrazione.
“In una città interamente circondata dal mare – si legge nella nota a firma del segretario del Pd di Augusta, Fiorindo Passanisi – è inaccettabile che i cittadini debbano percorrere decine di chilometri per trovare uno spazio libero dove potersi godere un momento di svago senza dover pagare.
Il mare è un bene comune e deve essere accessibile a tutti”.
Uno dei nodi principali riguarda l’accessibilità. Il Pd denuncia la presenza di “decine di cancelli”, alcuni dei quali abusivi, che limiterebbero o addirittura impedirebbero l’accesso al mare.
Il partito chiede l’apertura di questi varchi e l’istituzione di servizi pubblici per garantire una fruizione agevole e sicura delle spiagge libere.
Critiche al Pudm e accuse di favoritismi
La questione affonda le radici nel Piano di utilizzo del demanio marittimo (Pudm), approvato dal Comune.
Secondo il Pd, tale piano sarebbe stato redatto privilegiando le istanze di singoli soggetti già “informati” in anticipo sulle future concessioni, con conseguente penalizzazione dell’interesse collettivo.
“Nel Consiglio comunale del 30 marzo 2023 ci siamo dichiarati contrari a un’impostazione che andava nella direzione sbagliata”, afferma Passanisi.
“Il piano comunale presenta, a nostro avviso, gravi profili di illegittimità ed è segnato da un disprezzo per i bisogni della collettività, con tratti di costa di fatto inaccessibili destinati alla cosiddetta fruizione pubblica”.
A complicare ulteriormente il quadro c’è la questione ambientale.
Molti tratti di mare intorno ad Augusta sono tuttora soggetti a divieti di balneazione a causa della mancanza di impianti di depurazione funzionanti.
Il Pd ritiene che: “la comunità cittadina non può essere ostaggio di interessi privati né costretta a scegliere tra rinunciare al mare o bagnarsi in acque potenzialmente pericolose”.
Il partito punta il dito anche contro la Regione, accusata di non avere affrontato con serietà le osservazioni critiche al piano e di aver reso esecutivi i vari Pudm “senza alcun esame”.
Il bando appena pubblicato, che apre la strada a nuove concessioni, rischia ora di accendere ulteriormente un dibattito già infuocato.
La questione tocca temi chiave per la cittadinanza: accesso ai beni comuni, sviluppo sostenibile del territorio e trasparenza amministrativa.
In attesa di eventuali chiarimenti da parte dell’Amministrazione comunale, resta l’amarezza di una parte della comunità che si sente esclusa dal proprio stesso mare.
Un mare che, in una città come Augusta, dovrebbe essere più vicino e più libero per tutti.
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