
Saranno seppellite nel Cimitero di Augusta le salme dei due “clandestini” non identificati giunti nel porto megarese nell’ambito dello sbarco del 29 giugno scorso.
Lo ha disposto il sindaco Giuseppe Di Mare con una propria ordinanza.
I corpi dei due migranti erano stati recuperati in mare, in acque internazionali nella zona Sar (ricerca e soccorso) libica, dalla nave umanitaria Life Support di Emergency e trasportati all’ospedale “Muscatello” di Augusta, dove è stata eseguita l’autopsia.
L’allarme era stato lanciato il 26 giugno dall’aereo Seabird dell’Ong Sea-Watch, che aveva avvistato un cadavere e segnalato almeno altri cinque nella stessa area.
Al momento del recupero i due corpi erano in avanzato stato di decomposizione, ormai irriconoscibili, e non è stato possibile dare loro un nome, né un’età né stabilire se fossero uomini o donne.
Qualche giorno dopo il ritrovamento, nella camera mortuaria del Muscatello, era stata celebrata una semplice cerimonia funebre voluta da don Giuseppe Mazzotta, parroco della chiesa di San Giuseppe Innografo, che in quell’occasione aveva pronunciato parole dure.
“Sono nostri fratelli e sorelle arrivati da lontano in cerca di speranza.
Non ci sono riusciti, perché il mare glielo ha impedito.
Ma noi li onoriamo come esseri umani.
Ci riguarda, eccome se ci riguarda”.
Ora i due migranti, chiunque fossero e da dovunque venissero alla ricerca di una vita migliore, avranno almeno una degna sepoltura in cui riposare in pace.
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