Oggi in Sicilia è il giorno del voto per l’elezione degli organi di Area vasta, termine con cui si intendono le 9 ex province, sostituite dalle Città metropolitane di Palermo, Catania e Messina, e dai sei Liberi consorzi di Agrigento, Caltanissetta, Enna, Ragusa, Siracusa e Trapani.
Si tratta di elezioni di secondo livello, a votare saranno infatti solo i consiglieri comunali e i sindaci dei comuni che fanno parte dell’ente.
Dopo 10 anni di commissariamento, seguiti allo scioglimento di quelle che erano le Province regionali, e diversi tentativi dell’Ars di reintrodurre il voto diretto, si vota oggi dalle 8 alle 22, e lo spoglio avverrà nella giornata di domani.
Saranno eletti i consigli dei nove enti e i presidenti dei soli sei Liberi consorzi, dal momento che la legge attribuisce la presidenza della Città metropolitana al sindaco del comune capoluogo.
Come prevede la legge Delrio, i Comuni, sulla base del numero di abitanti, sono suddivisi in un numero di fasce che può arrivare a nove, a ciascuna delle quali corrisponde un coefficiente di ponderazione del voto, calcolato sul rapporto tra il numero di abitanti della fascia e quello complessivo dell’ente.
Questo coefficiente è poi corretto, con un sistema di calcolo piuttosto complesso, per fare in modo che nessuna delle fasce superi il 45% o il 35% del peso elettorale.
Un meccanismo che renderà tutt’altro che semplice lo spoglio dei voti.
Per rendere possibile l’applicazione dei coefficienti, gli elettori votano utilizzando schede di colore diverso a seconda della fascia in cui rientra il proprio comune.
Nei Consigli dei Liberi consorzi comunali, saranno eletti: 10 consiglieri a Caltanissetta e Enna, 12 ad Agrigento, Ragusa, Siracusa e Trapani.
Nei tre Consigli delle Città metropolitane, saranno eletti 14 consiglieri a Messina e 18 a Catania e a Palermo.
Dopo il fallimento di tutti i tentativi di trovare candidature e liste unitaria, il centrodestra siciliano arriva alle elezioni diviso quasi dappertutto.
Nelle tre città metropolitane si va alla conta, con i partiti che presentano ognuno una propria lista di candidati.
La spaccatura è profonda anche in quasi tutti i Liberi consorzi, dove si vota per il presidente.
A Siracusa il centrodestra non ha un suo candidato, nonostante sia in larga maggioranza, Fratelli d’Italia e Forza Italia hanno presentato proprie liste ma voteranno scheda bianca per il presidente.
Di quello che succede a Siracusa e dello scontro che la scelta di una parte di Fratelli d’Italia di sostenere Giansiracusa ha generato all’interno del partito, abbiamo scritto (leggi l’articolo).
Se possibile, va ancora peggio nelle altre province.
A Caltanissetta, i candidati alla presidenza sono tre: il sindaco di Caltanissetta Walter Tesauro, sostenuto da Forza Italia, quello di Niscemi, Massimiliano Conti, appoggiato da Fratelli d’Italia, Lega, DC e Noi Moderati, e Terenziano Di Stefano, sindaco di Gela, sostenuto dal centrosinistra.
A Enna, la provincia dove le cose sono forse le più chiare, il centrodestra punta su Rosario Colaianni, sindaco di Nissoria scelto da Forza Italia, tra i mugugni di FdI, mentre il centrosinistra sostiene Piero Capizzi di Calascibetta.
Due candidati anche a Trapani, il sindaco di Mazara, Salvatore Quinci, civico appoggiato dal centrosinistra, e quello di Castelvetrano, Giovanni Lentini, candidato unitario della coalizione di centrodestra, che però potrebbe registrare la defezione di una parte significativa di FdI.
Ad Agrigento le cose sono forse le più complicate.
FdI, Lega, Dc, Noi Moderati e Udc puntano sul sindaco di Palma di Montechiaro Stefano Castellino, vicino a FdI, mentre l’avversario Giuseppe Pendolino, sindaco di Aragona, può contare sull’appoggio di Forza Italia, Grande Sicilia e di una civica che ospita anche alcuni consiglieri di area Pd e M5s.
Tensioni anche a Ragusa, con il centrodestra che si divide tra due candidati.
Gianfranco Fidone, sindaco di Acate, è sostenuto dalla Dc di Cuffaro, la sindaca di Comiso, Maria Rita Schembari, voluta da FdI, conterebbe sul resto della coalizione.
Il centrosinistra punta sul sindaco di Pozzallo Roberto Ammatuna.
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