Dopo 26 anni si chiude definitivamente il caso di Emanuele Scieri con le condanne in cassazione dei responsabili Panella e Zabata per omicidio volontario.
Questo il commento di Sofia Amoddio, avvocata penalista siracusana che da deputata nella legislazione 2013/2018 presiedette la Commissione parlamentare che fece luce sulla morte del giovane parà siracusano.
“Emanuele ha cucito le vite di tante persone che si sono ritrovate a lottare per la giustizia, dalla associazione verità e giustizia per Lele, presieduta da Carlo Garozzo, che non ha mai smesso di credere in una verità possibile, alla commissione parlamentare di inchiesta, da me presieduta e voluta dalla madre e dall’avv Gallitto in un momento in cui nessuno più ci credeva, per arrivare fino ad oggi al processo definitivo seguito brillantemente e con fatica dall’avv Furnari e dall’avv. Albo”.
Ieri la Cassazione ha rigettato il ricorso dei due imputati e ha reso definitiva la condanna di Panella 22 anni e di Zabara a 9 anni e 9 mesi.
Secondo la Procura della Repubblica di Pisa, i due militari hanno provocato la morte di Scieri con un grave atto di nonnismo all’interno della Base Gamerra della Brigata Folgore.
I due hanno provocato la caduta del commilitone da una torre di asciugatura dei paracadute, sulla quale lo avevano costretto ad arrampicarsi la sera del 13 agosto 1999.
L’episodio avvenne in una zona isolata della caserma, gli ex caporali durante la salita sulla scaletta d’acciaio lo avrebbero colpito ripetutamente alle mani facendogli perdere la presa, lasciando poi Scieri agonizzante a terra.
Il suo corpo fu scoperto solo nella giornata del 16 agosto ormai privo di vita.
Una prima inchiesta della procura pisana si era chiusa senza indagati, ma il lavoro della commissione parlamentare, presieduta dalla Amoddio che con grande impegno aveva voluto e ottenuto l’istituzione della commissione, portò a nuove indagini e al processo e alla condanna dei due responsabili.
Per l’avvocato della famiglia Scieri, Ivan Balbo: “Oggi è stata definitivamente scritta la storia e adesso la mamma di Emanuele e suo fratello Francesco conoscono finalmente i volti dei suoi assassini”.
Commosso il commento di Francesco Scieri, fratello di Emanuele.
“Finalmente abbiamo chiuso questa pagina tristissima che andava avanti da troppi anni. Io oggi ero in aula, mia mamma no perché non ce la fa più. Ma quando ha ricevuto la telefonata dall’avvocato Ivan Baldo è scoppiata a piangere”.
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