Nel corso dell’incontro di due giorni fa al Ministero delle Imprese e del Made in Italy, Confindustria Siracusa ha presentato al ministro Urso i risultati di uno Studio Strategico sulla decarbonizzazione e la competitività del Polo Industriale.
Lo studio è stato promosso da Confindustria Siracusa in collaborazione con TEHA Group e sette aziende del Polo – Air Liquide, B2G Sicily, Buzzi Unicem, ISAB, Sasol, Sonatrach e Versalis, per offrire un’analisi approfondita dello scenario attuale e delle prospettive future del petrolchimico.
Lo studio evidenzia le criticità strutturali che compromettono la sua sopravvivenza e delineando una roadmap strategica in grado di garantirne la sostenibilità e la competitività.
L’analisi evidenzia come le aziende del Polo si trovino oggi in una condizione di pressione crescente, a causa dell’esigenza di conciliare gli obiettivi europei di decarbonizzazione con la necessità di competere in mercati globalizzati, caratterizzati da regole meno stringenti e costi di produzione, soprattutto energetici, significativamente inferiori.
Tra i principali fattori di crisi, sono individuati il costo elevato dell’energia, l’alto costo delle emissioni e la crisi dei settori industriali chiave, in particolare la chimica.
La proposta contiene un piano di intervento articolato in tre fasi.
La prima fase, denominata ‘Fase 0’, prevede interventi immediati per salvaguardare la continuità produttiva del Polo e il processo di trasformazione in atto, accelerando gli investimenti già programmati, garantendo l’accesso sicuro e competitivo all’energia e assicurando tempi autorizzativi certi, nonché il supporto all’innovazione verso business sostenibili.
La successiva ‘Fase 1’, punta ad assicurare nel breve termine l’accesso a leve di decarbonizzazione competitive, come CCS e idrogeno blu, e incentivare la riconversione industriale verso filiere circolari e bio-based.
La ‘Fase 3’, infine, prevede nel medio termine il posizionamento del polo industriale siracusano nel ruolo di catalizzatore della trasformazione industriale, promuovendo la produzione di materiali e vettori energetici sostenibili a beneficio della sostenibilità delle filiere delle catene del valore industriali.
I presupposti perché il piano possa concretizzarsi, secondo lo studio di Confindustria, sono la capacità di assicurare un accesso competitivo all’energia e la possibilità di bilanciare le politiche di decarbonizzazione con quelle di competitività, garantendo una transizione sostenibile senza compromettere la solidità e lo sviluppo del sistema industriale.
Tra le 10 proposte contenute nello studio, per il riposizionamento industriale del polo industriale, c’è l’istituzione di un Tavolo permanente presso il Mimit, per garantire un confronto continuativo e strutturato tra governo, imprese, sindacati per di affrontare e coordinare le questioni legate alla competitività e sostenibilità del Polo, accelerando l’attuazione degli investimenti.
Tra le altre proposte c’è l’accesso competitivo all’energia per garantire la continuità industriale, e il sostegno allo sviluppo della Carbon Capture and Storage come leva di decarbonizzazione più efficiente.
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