La Guardia di Finanza di Siracusa ha smascherato una complessa frode fiscale da oltre 2 milioni di euro, al centro della quale vi è un articolato sistema di falsi crediti d’imposta legati a corsi di formazione mai svolti.
Secondo quanto emerso, le società avrebbero simulato, tra il 2022 e il 2024, lo svolgimento di corsi di aggiornamento destinati al personale, con l’obiettivo di ottenere illecitamente i benefici fiscali previsti dal Piano Nazionale “Industria 4.0”, finanziato con risorse del PNRR. Per dare parvenza di legittimità all’operazione, sono stati prodotti documenti falsi, registri di presenza con firme apocrife e attestazioni fittizie di partecipazione.
Le Fiamme Gialle hanno scoperto oltre 155.000 ore di formazione fittizia, che sulla carta coinvolgevano circa 290 dipendenti – molti dei quali ignari o assenti nei giorni indicati. In realtà, i corsi non sono mai stati erogati e le spese rendicontate non sostenute.
I legali rappresentanti delle imprese coinvolte sono stati denunciati alla Procura della Repubblica di Siracusa per il reato di indebita compensazione di crediti fiscali inesistenti, in violazione dell’articolo 10-quater del D.Lgs. 74/2000.
Su disposizione del Tribunale, sono stati eseguiti sequestri preventivi per circa 940.000 euro nei confronti di due delle aziende. Le altre due hanno definito la propria posizione con l’Agenzia delle Entrate, estinguendo completamente il debito tributario e le relative sanzioni, per un importo superiore a un milione di euro.
L’operazione rappresenta un esempio concreto dell’efficacia dell’azione della Guardia di Finanza nella tutela della legalità e nell’uso corretto dei fondi pubblici, soprattutto in un contesto in cui il buon impiego delle risorse europee è cruciale per lo sviluppo del Paese.
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