In Italia oltre 14 milioni di abitanti hanno oltre 65 anni e mancano 5.500 medici di medicina generale.
Questi alcuni degli elementi alla base della discussione sul futuro della professione del medico di famiglia, nel 20mo Congresso della Società Italiana dei Medici di Medicina Generale e delle Cure Primarie (SIMG) della Sicilia, che si è svolto al Grand Hotel Villa Politi di Siracusa.
In Sicilia otto medici di famiglia su 10 hanno oltre 27 anni di servizio, un dato che è superiore alla media nazionale e che impone una riflessione sul ricambio generazionale della categoria.
Per gli oltre 300 medici partecipanti le case di comunità saranno un flop.
Di illustrare i motivi della previsione si è incaricato il presidente nazionale SIMG Alessandro Rossi.
“La recente proposta del Governo di trasformare i medici di medicina generale da liberi professionisti a dipendenti per riempire le nasciture case di comunità ha suscitato aspre proteste.
Ne dovevano partire più di 1300 in tutta Italia e al momento sono operative appena 38: la scadenza di giugno 2026 verrà sicuramente prorogata, dato che si tratta di ‘“scatole vuote‘, che dovrebbero andare a colmare un livello intermedio tra la medicina di base e quella di secondo livello, ma la carenza di medici impedisce il loro slancio”.
Nel suo intervento, il presidente emerito della SIMG Claudio Cricelli ha sottolineato l’invecchiamento della popolazione, testimoniato dal fatto che oltre 14 milioni e 200mila persone italiani hanno oltre 65 anni, numero che è destinato a crescere
“Si tratta di cittadini che avranno difficoltà motorie, comorbilità e altre problematiche cui può far fronte solo un medico di famiglia, vicino, presente, che conosce la storia e la vita del paziente”.
In Italia gli ultraottantenni sono oltre 4 milioni e mezzo, il 7,6% della popolazione, e superano di 100 mila i bambini di età fino a 10 anni.
Buone notizie per la Sicilia arrivano dal fronte dell’emergenza provocata dalla mancanza di medici di base.
In Italia ne mancano all’appello 5.500 ma la Sicilia fa eccezione, considerato che il numero è congruo con un rapporto di 1.161 utenti per medico, un valore inferiore alla media nazionale di 1.374.
Il presidente Enpam, l’Ente Nazionale di Previdenza ed Assistenza dei Medici e degli Odontoiatri, Alberto Oliveti ha sottolineato l’importanza del ruolo del medico di famiglia.
“La relazione fiduciaria è tempo di cura, è tempo clinico, evita esami e costi inutili.
Una casa di comunità ogni 200-300 km, in un’Italia geo-morfologicamente non sempre piana, non è utile al Sistema”.
Nel corso del dibattito è stato ribadito con forza come il medico di base curi innanzitutto la cronicità, e quindi concetti come prossimità, territorialità, fiducia sono pilastri irrinunciabili del rapporto medico – paziente, la colonna portante della medicina generale da non scalfire se si vuole migliorare la sanità.
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