Una scossa di terremoto di magnitudo 3.3 è stata registrata alle 2 e 22 di stanotte tra i comuni di Cesarò e Maniace, nel Parco dei Nebrodi, al confine tra le province di Catania e Messina.
Il terremoto è stato rilevato dalla Sala Sismica dell’INGV di Roma.
Le coordinate epicentrali indicate sono 37.862800 di latitudine e 14.753200 di longitudine.
Al momento non sono segnalati danni a persone o cose, nonostante la scossa sia stata percepita dagli abitanti della zona.
Eventi sismici di questa intensità sono frequenti nella zona, considerata a moderato rischio sismico, ma solo raramente provocano conseguenze importanti.
La Sicilia, e in particolare le aree montuose tra le province di Catania e Messina, è una zona a moderato rischio sismico, dove fenomeni di questa entità non sono rari, ma raramente causano conseguenze gravi.
Ricordiamo che la scala Richter, chiamata anche scala di magnitudo locale, permette la classificazione dei terremoti sulla base dell’ampiezza delle onde sismiche registrate da un sismografo.
Esprime la magnitudo di un terremoto, una stima dell’energia sprigionata nel punto della frattura della crosta terrestre, cioè all’ipocentro, secondo i criteri indicati dal geofisico statunitense Charles Richter.
I gradi della scala Richter sono 10 e un sisma di magnitudo 3.3 corrisponde al 3° – 4° grado della scala Mercalli, che lo definisce come “Scossa leggera, percepita nelle case in orario diurno, soprattutto ai piani alti degli edifici. Vibrazioni come al passaggio di autocarri leggeri. Stime della durata. Talora non riconosciuto come terremoto”.
Ogni anno, nel mondo, si registrano circa 50.000 terremoti tra 3 e 4 di magnitudo.
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