Si intensificano i movimenti nella nebulosa centrista in vista delle elezioni europee del prossimo giugno.
Sono molti i partiti infatti che si contendono l’elettorato moderato e che lavorano a liste comuni per superare lo sbarramento del 4%, necessario per poter eleggere propri rappresentanti nel Parlamento di Bruxelles e Strasburgo.
Mentre sul piano nazionale è partita l’operazione Centro di Renzi, Calenda si guarda intorno e Forza Italia orfana di Berlusconi, vede attaccato il proprio elettorato, si muovono anche i leader siciliani.
In attesa di capire le mosse di Cateno De Luca, impegnato nella campagna elettorale per le suppletive al Senato del Collegio di Monza, si muovono i due ex gemelli dell’area democristiana che in Sicilia faceva capo all’ex ministro Calogero Mannino.
Errore, il gruppo non esiste! Controlla la tua sintassi! (ID: 41)Dopo l’accordo tra Schifani e Cuffaro, spunta quello tra Lombardo e Salvini.
Almeno è quello che sostiene il Giornale di Sicilia in un articolo di oggi, secondo il quale sarebbe stato raggiunto un accordo tra Salvini e Lombardo, per trasformare l’Mpa in un partito federato alla Lega, con l’obiettivo di una lista comune per le Europee.
Nel corso dell’assemblea di eletti e iscritti della provincia di Siracusa, sabato scorso a Città della Notte a Villasmundo, Lombardo aveva tracciato le linee di azione in vista del prossimo futuro, soffermandosi in particolare sulle elezioni europee, alle quali il partito punta a fare eleggere un proprio rappresentante.
Sull’argomento, l’ex presidente della Regione, che è stato anche europarlamentare e presidente della Provincia di Catania, si era espresso con chiarezza.
“È importante avere una rappresentanza nazionale ed europea un obiettivo ambizioso che possiamo raggiungere anche cercando alleanze con realtà politiche che condividano la nostra idea di autonomia e medesimo orgoglio d’appartenenza.”
Se l’intesa dovesse andare in porto, provocherebbe di certo nuove tensioni nel centrodestra e disegnerebbe una nuova geografia della Lega siciliana, anche alla luce dei pessimi rapporti tra Lombardo e il vicepresidente delle regione Luca Sammartino.
Resta inoltre da capire quali saranno le reazioni dei gruppi locali dell’MpA, che con l’accordo perderebbe la connotazione di partito moderato di centro per svoltare decisamente verso la destra estrema.