L’Agenas, Agenzia Nazionale per i Servizi sanitari regionali, ha presentato nei giorni scorsi il “Rapporto sulla Qualità degli Outcome clinici degli Ospedali italiani”. Una classifica degli ospedali italiani, pubblici e privati, stilata sulla base della qualità delle cure fornite ai pazienti.
Errore, il gruppo non esiste! Controlla la tua sintassi! (ID: 44)Come ogni anno, l’Agenas ha pubblicato il “Rapporto sulla Qualità degli Outcome clinici degli Ospedali italiani”, che effettua una valutazione comparativa tra le strutture pubbliche e private del Servizio sanitario nazionale, in relazione all’assistenza ospedaliera in sette aree cliniche tra cui il sistema cardiocircolatorio, il sistema nervoso, la chirurgia oncologica, gravidanza e parto.
L’Istituto Humanitas di Rozzano (Milano) e l’Azienda ospedaliera universitaria delle Marche ad Ancona, sono i due ospedali che nel periodo di osservazione, il 2022, hanno fornito migliori cure ai cittadini.
Per i due ospedali si tratta di una conferma.
“Nella stragrande maggioranza delle strutture ospedaliere convivono aree di qualità alta o molto alta con aree di qualità di livello basso o molto basso”.
Si legge nel rapporto, che conferma la fragilità del sistema sanitario siciliano.
Per la tempestività di accesso all’angioplastica coronarica (Ptca) nei casi di infarto, misurata sulla base della proporzione di interventi effettuata entro 90 minuti, ritenuto l’indicatore principale, il migliore ospedale è al sud: la Casa di Cura Città di Lecce.
Nessun ospedale siciliano è tra i migliori 10.
Relativamente al numero di ricoveri per bypass aorto coronarico, le strutture che supero la soglia di qualità sono 11 rispetto alle 15 del 2021, e tra queste nessuna è in Sicilia.
La migliore è il Policlinico Gemelli di Roma.
Il report dell’Agenas valuta complessivamente tutta l’area cardiovascolare attraverso 6 indicatori (mortalità infarto a 30 giorni; angioplastiche entro 90 minuti; mortalità a 30 giorni per scompenso cardiaco congestizio, per bypass, per sostituzione valvole cardiache e per riparazione di aneurisma non rotto dell’aorta addominale).
Tra le 17 strutture che raggiungono un livello di qualità alto, nessuna è siciliana.
La migliore è l’Azienda ospedaliera universitaria Careggi di Firenze.
Le cose vanno decisamente meglio per le strutture siciliane, nell’area ortopedica.
Errore, il gruppo non esiste! Controlla la tua sintassi! (ID: 42)Per il trattamento della frattura del femore, tra le prime dieci con la qualità più elevata, sono ben quattro le strutture siciliane.
Il Presidio Ospedaliero Umberto I di Siracusa è secondo dopo l’Ospedale di Monopoli, la altre sono il Presidio Ospedaliero S. Giovanni di Dio di Agrigento, il Presidio Ospedaliero Giovanni Paolo II di Sciacca e la Casa Di Cura Latteri Valsava Srl a Palermo.
Nell’area osteomuscolare, la valutazione è stata effettuata attraverso 3 indicatori (intervento chirurgico entro 48 ore per frattura del collo del femore sugli over 65, riammissioni a 30 giorni dopo interventi per protesi d’anca e protesi di ginocchio).
Tra le 28 strutture che raggiungono un livello di qualità molto alto, seppure in fondo alla classifica, guidata dall’Ospedale Maggiore di Chieri, ci sono il P.O. Trigona di Noto, l’Istituto Ortopedico Villa Salus I. Galatioto Srl di Melilli, la Casa di Cura Igea di Partinico e la Casa di Cura Noto Pasqualino di Palermo.
Nell’area chirurgica oncologica, i 4 ospedali al top sono l’ospedale di Mestre, l’Aou di Padova, lo Stabilimento Umberto I – G. M. Lancisi di Ancona e il Policlinico Gemelli di Roma.
Tra le strutture di qualità figura anche il Nuovo Ospedale Garibaldi – Nesima a Catania.
Infine, nell’Area parto, la regione che presenta la proporzione più alta di strutture con livello di qualità molto alto è l’Emilia-Romagna (11 strutture su 17, pari al 65%).
Nessuna il Sicilia.