Presentato a Palermo, nella sede di Via Cavour, il Rapporto annuale sull’economia della Sicilia, pubblicato come ogni anno da Banca d’Italia.
Secondo l’indicatore trimestrale dell’economia regionale (ITER) nel 2024 in Sicilia il prodotto è aumentato dell’1,3 per cento, una crescita superiore a quelle della macroarea e dell’Italia, ma meno intensa rispetto all’anno precedente.
Nonostante la robusta ripresa successiva alla pandemia, non sono stati recuperati completamente i livelli di attività precedenti la crisi del 2008-09, a differenza di quanto si è osservato per l’intero Paese.
Sono diminuite le esportazioni; il calo dei prodotti petroliferi è stato solo in parte controbilanciato dall’incremento degli altri beni. Le vendite verso gli Stati Uniti, costituite principalmente da prodotti elettrici, petroliferi e agroalimentari, potrebbero risentire dell’inasprimento dell’imposizione tariffaria sulle importazioni dall’Unione europea.
In crescita il settore delle costruzioni e quello dei servizi, in particolare il turismo e il trasporto aereo, sostenuti dalla domanda estera.
In calo le esportazioni dell’8,3 per cento.
Il calo dei prodotti petroliferi è stato del 15,2%, solo in parte controbilanciato dall’incremento degli altri beni.
Le esportazioni di prodotti non petroliferi sono aumentate del 3,3 per cento, in controtendenza alla media nazionale che ha registrato una riduzione dello 0.6%.
Il comparto chimico ha avuto un incremento del 20%, quello elettronico un crollo del 23,3%.
diversamente da quanto osservato nella media nazionale (-0,6); alla dinamica ha
contribuito soprattutto il comparto chimico, in aumento del 20,0 per cento, cui si è
contrapposto il calo di quello elettronico (-23,3
Le vendite verso gli Stati Uniti, costituite principalmente da prodotti elettrici, petroliferi e agroalimentari, potrebbero risentire dell’inasprimento dell’imposizione tariffaria sulle importazioni dall’Unione europea.
L’occupazione ha continuato ad aumentare in misura maggiore rispetto alla media nazionale e a quella del Mezzogiorno.
È aumentato il lavoro autonomo e quello dipendente.
Il saldo tra assunzioni e cessazioni nel settore privato è stato positivo, anche se inferiore rispetto al 2023.
In netto calo il tasso di disoccupazione, che dal 15,8% passa al 13% in un anno, rimanendo tuttavia ancora circa il doppio della media nazionale.
Quello delle femmine passa dal 18% al 15%, quello dei maschi dal 14,4% all’11,8%.
L’andamento positivo del mercato del lavoro ha sostenuto il reddito delle famiglie siciliane che, grazie al contenuto livello di inflazione, è cresciuto anche in termini reali.
L’incremento dei consumi in regione è stato superiore alla media nazionale.
In crescita i prestiti alle famiglie e i mutui per l’acquisto di abitazioni, dopo il calo del 2023.
La consistenza dei depositi è aumentata del 2,2% rispetto all’anno precedente, e la provincia con il maggiore incremento è stata quella di Siracusa con il 5,8%.
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