L’ex sindaco di Floria Scalorino, molto vicino al deputato regionale, e ora anche sindaco di Solarino, ha accusato i vertici provinciali del Partito democratico di non aver partecipato ai festeggiamenti per la vittoria di Tiziano Spada. (leggi l’articolo)
Al momento dell’annuncio della candidatura, il segretario provinciale del Pd, Piergiorgio Gerratana, era stato chiaro nel frenare ogni ipotesi di accordo con il Mpa.
“La candidatura ha come punto fermo, confortato dal PD regionale e dal PD nazionale, il campo del centrosinistra e la ferma opposizione alle forze che sostengono la maggioranza di Schifani a Palermo e di Meloni a Roma”.
Ma a Solarino si votava con il sistema maggioritario, senza le sigle dei partiti ma con soltanto una lista civica a sostegno di ciascun candidato.
Questo ha reso più complicato il controllo delle alleanze tra partiti di schieramenti diversi.
La soddisfazione del leader provinciale di Grande Sicilia Mpa, Giuseppe Carta, nemico giurato del candidato sconfitto, l’ex sindaco Germano appoggiato dal centrodestra, ha contributo ad alimentare i malumori in entrambi gli schieramenti.
“Grazie a Tiziano per aver fatto questa operazione elettorale che ha permesso a Solarino di liberarsi.
Adesso ha un’opportunità importante, quella di governare una città che deve cercare l’unione, la governabilità, la possibilità di condividere le azioni con il territorio.
Abbiamo aperto i confini, finisce un momento brutto per Solarino e riparte un momento molto importante, che è quello del civismo, dell’apertura sociale, dei diritti e l’impegno sottoscritto delle persone che mi rappresenteranno in questo Consiglio Comunale, tra cui la nostra candidata arriva prima, quindi questo è un segnale importante, la Benedetta Italia.
Il nostro compito sarà quello di stare a fianco di Tiziano per aiutarlo a riemergere dai debiti che sono stati costruiti in questi anni e riportare a Solarino quella porzione di democrazia che ne ha tanto bisogno”.
Carta poi “chiarisce”, in puro politichese, abbandonando per una volta dal linguaggio semplice e diretto, il significato del suo appoggio a Spada.
“Il mio sostegno era incondizionato, nessun accordo, era un sostegno grammaticale che apparteneva a una sintesi e una sintassi che doveva portare la democrazia a questa città.
Lo ringrazio ancora oggi davanti ai riflettori perché ha avuto il coraggio di scendere in campo e di spendersi per una comunità che aveva bisogno di novità, di innovazione e di solidarietà”.
Parole che non sono state gradite dal centrodestra, lo schieramento di cui il Mpa farebbe parte.
L’ex presidente provinciale di Fratelli d’Italia, Peppe Napoli, oggi fuori dal partito, sceglie l’ironia per attaccare sul suo profilo social la leadership di Luca Cannata:
“Ed anche a Solarino sfortuna impedisce vittoria. Dove si mette s(t)ona”
Il commissario provinciale Salvo Coletta, richiama alla coerenza e al rispetto delle regole quale fondamento della politica.
Lo fa con un comunicato nel quale attacca Noemi Giangravè, che ha lasciato FdI per candidarsi nella lista di Spada.
“Giangravè ha scelto di allearsi con un candidato del Partito Democratico, contribuendo alla vittoria di un sindaco che non rappresenta i valori fondanti di Fratelli d’Italia.
In politica, i numeri non mentono: il suo posizionamento come decima su otto seggi disponibili è un chiaro indicativo della propria sconfitta in questa campagna elettorale.
Le affermazioni di Giangrave riguardo alla mancanza di padroni e alla ricerca di ruoli sollevano dubbi sulla sua coerenza, visto che ha precedentemente manifestato e ripreso nel suo comunicato il desiderio di diventare coordinatore cittadino di Fratelli d’Italia, ruolo per il quale non ha potuto concorrere a causa delle sue azioni contraddittorie e incoerenti.
Fratelli di Italia non sarà MAI a fianco del PD e lei che aspira magari ad un posto in giunta, non sarebbe mai potuto essere un assessore di FDI a fianco di un Sindaco del PD”.
La sensazione è che siamo solo all’inizio e che nelle prossime settimane potrebbe salire ulteriormente la tensione tra i leader del centrodestra, anche perché sembra consolidarsi un sodalizio trasversale tra Carta, Spada e Auteri, tre dei cinque deputati regionali della provincia.
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