In occasione della Giornata Internazionale contro l’Omofobia, la Transfobia e la Bifobia, piazza Duomo ad Augusta si è trasformata oggi in un luogo di riflessione, emozione e orgoglio, grazie all’iniziativa promossa da Andrea Giordano, alias Mojito, insegnante di ballo, istruttore di fitness e attivista per i diritti LGBTQ+.
La manifestazione, sentita e partecipata, ha visto salire sul palco lo stesso Moito, che ha condiviso con il pubblico un toccante racconto della sua adolescenza segnata da discriminazioni e difficoltà.
Oggi unito civilmente con il suo compagno, Andrea Giordano ha voluto lanciare un messaggio di speranza e coraggio ai giovani che ancora oggi si trovano a vivere situazioni di emarginazione a causa del proprio orientamento sessuale.
Uno dei momenti più suggestivi dell’evento è stato il flash mob messo in scena dalle allieve della sua scuola di danza: una coreografia potente, capace di trasformare il movimento in messaggio politico e civile.
Il pubblico ha applaudito con calore, cogliendo il significato profondo dell’esibizione.
All’iniziativa hanno preso parte numerose associazioni del territorio, tra cui l’Arcigay di Siracusa, a testimonianza di una rete sempre più forte a supporto della comunità LGBTQ+.
Presenze istituzionali significative hanno rafforzato il valore dell’evento: sono intervenuti il sindaco Giuseppe Di Mate e il vicesindaco di Augusta, Biagio Tribulato insieme al vicesindaco di Melilli Cristina Elia, a sottolineare l’impegno delle amministrazioni locali nella lotta contro ogni forma di discriminazione.
La giornata si è conclusa tra applausi e abbracci, con la promessa, da parte di tutti i presenti, di continuare a costruire una società più inclusiva e rispettosa delle diversità.
Un passo importante per Augusta, che oggi ha dimostrato di voler essere città di accoglienza, dialogo e diritti.
Hanno partecipato, tra gli altri, per fare rete sostenendo l’iniziativa diverse associazioni tra cui: Nesea centro antiviolenza sulle donne, Teniamoci per mano, compagnia teatrale Redicuore; Smash 2.0. Intercultura Augusta, Arcigay Siracusa; Star Academy Dance & Fitness; Rea, associazione Genitori e figli – Unitevi a noi; Auser; Premiarte, Cgil Augusta; Impronte.
Il sindaco Di Mare con la sua presenza e quella di parte della sua giunta e di consiglieri comunali, tra cui l’assessore Salvo Serra, i consiglieri Manuel Mangano e Peppe Tedesco e il presidente del Consiglio comunale Marco Stella, ha testimoniato l’intento di fare rete e di sostenere iniziative contro ogni forma di discriminazione sottolineando in particolare in riferimento circostanza odierna che l’amore è libero che ognuno può amare chi vuole.
“L’ evento di oggi – dichiara il vice sindaco, nonché assessore alla Coesione sociale Biagio Tribulato – attesta che la rete sociale nella nostra Città funziona concretamente, che solo il lavoro di squadra può smuovere realmente le coscienze proiettando tutti al rispetto e contro ogni discriminazione.
Affianco sempre la nostra Amministrazione a chi promuove la bellezza della vita, il rispetto della diversità.
Non esistono differenze di genere, teniamo caro il valore della libertà”.
Hanno preso la parola anche Stefania D’Agostino e il presidente di Arcigay Armando Caravini e il consigliere comunale Manuel Mangano.
Un’ampia partecipazione, insomma, che testimonia quanto la comunità sia sensibile su questa tematica anche se c’è ancora tanta strada da percorrere e che il rispetto verso la diversità va onorato ogni giorno.
Riportiamo integralmente l’intervento dell’organizzatore.
“Mi chiamo Andrea Giordano, molti di voi mi conoscono come Andrea Mojito, sono un istruttore di ballo e di fitness da circa 20 anni, il mio lavoro mi dà la possibilità di stare a contatto con tanta gente, di confrontarmi ogni giorno con persone che mi stimano o che non mi stimano, alcuni mi vogliono bene, altri no, n tanti faccio progetti, obiettivi, regalo sorrisi ed emozioni, ma non è sempre stato cosi.
Quando ho iniziato avevo circa 15 anni, ero un ragazzino apparentemente timido, pieno di sogni, ambizioni e voglia di vivere ma con una grande amarezza nel cuore: ero uno di quegli adolescenti che a scuola doveva starsene solo, avevo costantemente paura di essere preso di mira, i miei anni di scuola sono stati un inferno.
Gli insegnanti dicevano che ero un ragazzo introverso, che me ne stavo sempre da solo e parlavo poco, mi mandarono dallo psicologo, inizialmente non capivano che il problema non era il mio, ad avere bisogno di aiuto erano gli altri, erano gli altri che avevano bisogno di uno specialista per smorzare l’ odio che avevano dentro, erano loro che avevano bisogno di una sana educazione in famiglia.
Nelle scuole, così come nella vita bisognerebbe fare molta attenzione alle parole, quelle dette con cattiveria e anche molto spesso con leggerezza!
Frocio, Puppo, Femminiello, Checca, Ricchione, Finocchio…
Le parole sono lame, possono distruggere l’ anima, possono uccidere.
Io però non volevo morire anche se a volte la sensazione dentro era quella; quindi ho combattuto.
Nella vita mi sono preso tutte le mie rivincite, mi amo, amo ciò che sono diventato, la paura è diventata forza, le mie insicurezze sono diventate sicurezze.
Questa è parte della mia storia, io sono felice ma purtroppo non è per tutti così, milioni di altre storie sono buie, tristi e tragiche ancora adesso.
Il Papa proprio ieri ha affermato che la vera famiglia è una piccola società composta solo da un uomo e una donna.
Per me la famiglia è dove c’è amore, è composta da due persone che si amano, che si rispettano.
Qualche anno fa mi sono unito civilmente ad una persone speciale e posso garantire che c’è più amore e rispetto a casa nostra, più di quanto ce ne sia in tanta famiglie così dette tradizionali”.
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