Il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini, che ha la delega ai porti, ha firmato il decreto del ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, che individua il porto di Augusta in via prioritaria come base strategica per la costruzione degli impianti eolici offshore nel Mediterraneo.
La notizia è stata pubblicata nell’edizione di oggi dal quotidiano La Sicilia, che cita fonti autorevoli del ministero.
Si tratta di passaggio fondamentale, nell’ambito della riconversione ecologica del polo industriale.
Una importantissima opportunità di rilancio del tessuto produttivo, per avviare quella transizione energetica in chiave ecologica, valorizzando le professionalità e il capitale umano della zona industriale del siracusano.
Il porto di Augusta, secondo le fonti citate dal quotidiano catanese, sarebbe in testa alla graduatoria dei sei porti concorrenti, seguito da uno dei porti pugliesi, Taranto o Brindisi.
Adesso manca solo il decreto del ministro dell’Economia e Finanze, che si da per scontato, e che dovrebbe arrivare all’inizio del 2025, dopo l’approvazione delle legge di bilancio, che dovrà indicare le fonti di finanziamento.
Il progetto redatto dall’Autorità di Sistema dei porti del mare della Sicilia Orientale, il cui presidente Francesco Di Sarcina si era subito detto pronto a cogliere la straordinaria opportunità, prevede un costo di 50 milioni per la realizzazione delle opere necessarie all’installazione dei cantieri.
La fiducia nella scelta di Augusta era grande, tanto che nella riorganizzazione delle aree del porto, già in corso, è prevista la realizzazione di una nuova ampia area container, per liberare gli spazi attualmente utilizzati che saranno destinati ad ospitare i cantieri per dove realizzare strutture per l’eolico offshore.
Si completa così il percorso avviato con il decreto energia, convertito in legge a marzo scorso.
L’articolo 8 della legge, “Misure per lo sviluppo della filiera relativa agli impianti eolici galleggianti in mare”, prevede infatti la creazione di un polo strategico nazionale nel settore della progettazione, della produzione e dell’assemblaggio di piattaforme galleggianti e delle infrastrutture elettriche funzionali allo sviluppo della cantieristica navale per la produzione di energia eolica in mare.
L’obiettivo è il raggiungimento dell’autonomia energetica nazionale e sostenere gli investimenti nelle aree del Mezzogiorno.
Era subito apparso chiaro che i porti che hanno le caratteristiche richieste sono quelli di Taranto e Augusta, che dispongono degli spazi necessari, di parte delle infrastrutture e di esperienze nel campo della movimentazione di pale eoliche.
Nel caso di Augusta, l’esperienza riguarda anche l’offshore.
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