Ultimo atto per il “3° Festival degli Aquiloni. Multicultura, in gioco!”, che il 26 maggio porterà a Carlentini la sua ottava e conclusiva tappa. Un’iniziativa che, sin dalla partenza da Enna lo scorso 5 maggio, ha unito accoglienza, inclusione e gioco, coinvolgendo sette città siciliane, tre province, e migliaia di partecipanti tra studenti, beneficiari del Sistema di Accoglienza e Integrazione (SAI), operatori e volontari.
L’evento, organizzato dalla Iblea Servizi Territoriali Società Cooperativa Sociale, si inserisce nell’ambito dei progetti della rete SAI, gestiti in collaborazione con gli enti locali e con il patrocinio di ANCI Sicilia, guidata dal presidente Paolo Amenta.
Il festival si è rivelato un importante strumento di sensibilizzazione alla multiculturalità, promuovendo la cultura della pace e della convivenza attraverso attività simboliche come il volo degli aquiloni, costruiti e decorati dagli stessi beneficiari e dagli studenti delle scuole partecipanti. A Carlentini, Piazza Sant’Anna si trasformerà in un coloratissimo scenario di festa, con bandiere della pace cucite a mano, laboratori creativi, aquiloni decorati con messaggi e simboli di speranza, e la presenza dei rappresentanti istituzionali dei Comuni coinvolti.
Tra i partecipanti attesi alla tappa conclusiva figurano i progetti SAI dei Comuni di Palermo, Canicattini Bagni, Centuripe, Calascibetta, e San Gregorio di Catania, che si uniranno al SAI di Carlentini. A rappresentare il livello nazionale, anche Gianguido D’Alberto, sindaco di Teramo e delegato ANCI all’immigrazione, insieme a Virginia Costa, responsabile del Servizio Centrale SAI.
Il Festival ha ricevuto anche il riconoscimento dell’UNAR (Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali della Presidenza del Consiglio dei Ministri) e il patrocinio del Geoparco Rocca di Cerere – UNESCO, oltre al sostegno di numerose scuole e realtà associative locali.
«Creare percorsi di integrazione nelle piccole realtà – ha dichiarato Paolo Amenta – è fondamentale per uno sviluppo equo e sostenibile, soprattutto nei territori dell’entroterra. Il SAI rappresenta un modello efficace, capace di garantire dignità, assistenza e diritti ai migranti, oltre che una concreta opportunità di crescita per le comunità ospitanti».
Il simbolismo degli aquiloni, ispirato al celebre romanzo “Il Cacciatore di Aquiloni” di Khaled Hosseini, diventa strumento pedagogico e politico insieme, per parlare di accoglienza, solidarietà e diritti. Messaggi amplificati anche dalle campagne nazionali “Io Accolgo”, “#WithRefugees” dell’UNHCR e dalla campagna di Iblea Servizi Territoriali “We Have a Dream”, che accompagna il festival con l’hashtag #forpeace.
Il 3° Festival degli Aquiloni non è soltanto una festa, ma il simbolo concreto di un impegno condiviso tra istituzioni, scuola e società civile per un futuro senza barriere, dove la diversità è una ricchezza da far volare in alto.
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