Un’occasione per ripensare il volto della città, restituendo alla comunità spazi oggi abbandonati: si è tenuta venerdì 30 maggio ad Augusta la prima assemblea pubblica promossa dal collettivo “Sentieri Immaginari”.
L’incontro ha dato ufficialmente il via a un percorso partecipativo per immaginare il futuro dei circa 7 chilometri di ferrovia e dell’attuale stazione ferroviaria, destinati alla dismissione entro il 2026 a seguito della costruzione del nuovo bypass ferroviario previsto da Rete Ferroviaria Italiana (Rfi).
La serata ha registrato un’ampia e variegata partecipazione: cittadini, associazioni, comitati e realtà del territorio si sono confrontati in gruppi di lavoro, dando vita a un intenso scambio di idee e visioni.
Dopo l’introduzione del collettivo e una panoramica sul progetto infrastrutturale in corso, i partecipanti sono stati invitati a riflettere su sogni, bisogni e proposte concrete per il riutilizzo del tracciato ferroviario e dell’area della stazione.
Cinque temi chiave per la trasformazione.
Dal confronto sono emerse alcune priorità condivise che delineano una visione comune di rigenerazione urbana e ambientale.
Recupero ambientale e naturalistico: l’idea più ricorrente è stata la riconversione del tracciato in un corridoio ecologico ciclo-pedonale, capace di valorizzare le saline e le aree naturalistiche esistenti.
L’obiettivo è riconnettere la città alla sua dimensione ambientale, promuovendo percorsi verdi e biodiversità.
Accessibilità e mobilità dolce: i cittadini hanno espresso il desiderio di infrastrutture a misura d’uomo, che favoriscano spostamenti sostenibili, riducano il traffico veicolare e colleghino le diverse zone della città, in particolare la borgata con il Monte e le aree verdi.
Nuova vita per la stazione: per l’edificio dell’attuale stazione dismessa sono state avanzate numerose proposte di riuso a fini civici e culturali: spazi per giovani e anziani, laboratori, ciclo-officine, centri per la cittadinanza attiva e persino un Museo della Migrazione, che raccolga e restituisca la memoria dei tanti migranti passati dal porto di Augusta.
Salute pubblica e bonifiche ambientali: la questione dell’inquinamento e del malfunzionamento del depuratore è stata indicata come urgente e prioritaria, segnalando la necessità di interventi strutturali per migliorare la qualità della vita dei residenti.
Partecipazione stabile: è emerso con forza il desiderio di dare continuità al processo avviato, creando uno spazio di confronto permanente tra cittadini, istituzioni e tecnici per accompagnare e indirizzare le trasformazioni in corso.
Il collettivo “Sentieri Immaginari” ha annunciato che nelle prossime settimane raccoglierà e sistematizzerà tutte le proposte emerse in un documento da presentare al tavolo tecnico che RFI aprirà per la definizione degli usi futuri delle aree dismesse.
Un secondo incontro pubblico è previsto per l’inizio dell’autunno (settembre/ottobre), occasione in cui verranno condivisi i primi risultati del lavoro svolto e saranno coinvolte altre realtà siciliane impegnate in percorsi simili di rigenerazione partecipata.
Il percorso avviato ad Augusta non rappresenta solo una riflessione sul futuro di un’infrastruttura dismessa, ma un tentativo concreto di costruire un nuovo modello di cittadinanza attiva, capace di trasformare la città attraverso la collaborazione tra istituzioni e comunità.
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