“Ho ascoltato la conferenza stampa di ieri del sindaco (e di alcuni suoi assessori) e non ho potuto fare a meno di registrare che l’oggetto principale del suo intervento è stata la mia persona e la mia azione da consigliere comunale. È apparsa tale l’ossessione nei miei riguardi che a un certo punto persino i giornalisti si sono infastiditi chiedendosi perché erano stati chiamati se non si parlava dell’attività amministrativa”, a scriverlo è il consigliere del PD, Ciro Greco.
“Non mi dilungo ma considero doveroso svolgere alcune riflessioni su alcuni concetti che sono stati espressi che sono fuorvianti e mistificano la realtà. Non spetta al sindaco stabilire come l’opposizione deve fare l’opposizione. L’opposizione ha il dovere di controllare chi amministra perché tutela gli interessi dei cittadini. Il sindaco si infastidisce perché (evidentemente) io la faccio bene. La conferenza stampa ha confermato che questa amministrazione ha bisogno di essere molto controllata”.
“In Città c’è un enorme dissenso nei confronti di questa amministrazione. Il sindaco lo ha riconosciuto (ma non ne trae le conseguenze dimettendosi). Addebita il dissenso ai post con i quali informo i cittadini sull’attività amministrativa e sul mio operato di consigliere. Sbaglia di grosso. Il dissenso è enorme perché la sua amministrazione è disastrosa, non perché Ciro Greco scrive post. Se non lo capisce se lo faccia spiegare”.
“Sulla trasparenza. Un’amministrazione che non comunica le sue azioni e non informa i consiglieri comunali nelle sedi istituzionali preposte (il Consiglio Comunale e le Commissioni Consiliari) di ciò che accade nel Palazzo è poco trasparente. La colpa della mancata trasparenza è di chi non fa sapere le cose, non di chi le denuncia”.
“La differenza fra la prima e la seconda giunta (oltre che dalla qualità dei componenti) è data dal fatto che la prima era stata votata dal popolo (con accordi scritti firmati dai partiti e dal sindaco) e aveva un mandato elettorale mentre la seconda è composta per lo più da soggetti che hanno sostenuto altri candidati sindaci e altri schieramenti. Se il sindaco non capisce l’importanza e il valore di questo aspetto vuol dire che disprezza il voto popolare”.
“Chi si dimette prende le distanze. A Lentini chi si è dimesso ha scritto chiaramente che lo ha fatto perché non voleva più stare in maggioranza o perché contestava le procedure amministrative intraprese dal sindaco. Nasconderlo o negarlo equivale a ingannare la Città”.
“Elencare i finanziamenti che sono arrivati o che stanno arrivando come se fossero merito di chi c’è adesso è un’opera di mera mistificazione. I finanziamenti PNRR sono frutto del lavoro di altri e gli altri finanziamenti, come gli oneri di compensazione per l’autostrada, il PON Città Medie e il SIRU, sono concessi a prescindere dall’amministrazione per ragioni territoriali o demografiche. L’amministrazione dovrebbe, invece, spiegare come mai li sta gestendo così male tanto che la Città non avverte alcun ritorno da tutti questi investimenti e lamenta che tutto è allo sbando”.
“Le ulteriori accuse al mio amico Alfio Mangiameli non le commento. Si commentano da sole. Le considero parte integrante dello stato di disperazione politica di questo sindaco”, conclude Greco.
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