Torna anche quest’anno Luglio d’Autore, rassegna culturale indipendente, giunta alla sua settima edizione, ideata e finanziata esclusivamente dalla parrocchia nella persona di padre Luca Gallina e diretta dal professore Nuccio Randone col supporto tecnico di Carmelo Impelluso.
“Luglio d’autore, che si svolge a Francofonte sul Sagrato della Chiesa Madre a partire dalle ore 21.00, vuole essere uno spazio dedicato alla cultura, all’approfondimento, alla riflessione, all’incontro e al confronto con gli autori, permettendo ai numerosi partecipanti che ormai da anni si susseguono, di affrontare e riflettere in modo critico sulla contemporaneità”, spiega il prof. Nuccio Randone.
La settima edizione si svolgerà il 7, 9 e 18 luglio. Rosario Livatino, Paolo Borsellino, fotografia, filosofia, letteratura e poesia per delle “storie sbagliate” oltre le apparenze di una vita giusta, ordinata, borghese.
Lunedì 7 luglio sarà presentato il libro T. Pace – A. P. Viola – A. Zappulla, Decidere è scegliere. Rosario Livatino. Credere, sperare e amare edito da il Pozzo di Giacobbe dedicato alla figura di Rosario Livatino, magistrato ucciso dalla mafia, è figura emblematica di quella cittadinanza attiva vissuta attraverso la credibilità di vita che, nel suo caso, si fonda sul suo essere credente.
Mercoledì 9 luglio verrà presentato il libro di Tommaso Cimino e Angelo Grimaldi che nel loro Quattro. Il doppio tra fotografia, letteratura, filosofia e poesia edito dalla Duetredue Edizioni (con la prefazione di Pippo M. Pappalardo), riescono mirabilmente a intrecciare diversi linguaggi restituendoci il mistero della pluralità dell’unica realtà.
Infine venerdì 18 luglio, vigilia dell’anniversario della strage di via D’Amelio, il giudice Paolo Borsellino sarà ricordato attraverso la presentazione dell’ultima fatica editoriale di Vincenzo Ceruso dal titolo Paolo Borsellino. La toga, la fede, il coraggio edito dalla San Paolo Edizioni con la prefazione a firma di Emiliano Abramo e la postfazione di Sebastiano Mignemi.
L’autore mostra come il movente ultimo dell’uccisione di Borsellino è da ricercare non solo nelle sue indagini sull’intreccio tra politica e mafia ma anche “perché è un cristiano che vive nella storia quella fede su cui ha intessuto la sua esistenza”.
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