Si svolgerà domenica prossima, nel salone Liggeri di Palazzo San Biagio, l’atteso congresso di Fratelli d’Italia di Augusta.
È l’ultimo tassello che manca nel mosaico dei congressi territoriali della provincia di Siracusa.
Il congresso era stato infatti convocato per metà marzo, per poi essere improvvisamente “congelato”, in attesa di un “chiarimento” con il commissario regionale per la Sicilia, Luca Sbardella, nominato dalla Meloni dopo il ‘reset’ del partito nella regione, l’azzeramento disposto dai vertici romani.
Erano i giorni in cui il partito in Sicilia viveva l’apice del conflitto interno che ha ad Augusta uno dei suoi punti critici.
Ad Augusta la maggioranza del partito è infatti saldamente in mano al sindaco Giuseppe Di Mare, vicino al deputato regionale Carlo Auteri.
Ma proprio i fatti degli ultimi giorni avrebbero convinto i vertici di Fratelli d’Italia ad accelerare la chiusura del “caso Augusta”.
Lo scenario del partito in provincia è infatti rapidamente cambiato dopo le dimissioni dal partito di Auteri, seguito prima da un gruppo di tesserati di Lentini e di Carlentini, e poi dall’abbandono di Peppe Napoli, ex commissario prima e poi presidente del partito in provincia di Siracusa, in rotta con l’ormai leader assoluto, il vice presidente della commissione Bilancio alla Camera, Luca Cannata.
L’improvvisa convocazione del congresso, in una data che è ancora all’interno del lungo periodo dei festeggiamenti in onore di San Domenico, patrono della città, ha tutta l’aria di voler interrompere il flusso mediatico, lo stillicidio di comunicati che parlano di defezioni dal partito in provincia.
Anche se fonti interne a FdI sostengono che si tratterebbe di ben poca cosa, rispetto al clamore suscitato sulla stampa locale.
Ma chi si aspetta domenica una resa dei conti all’interno del partito è destinato a rimanere deluso.
Sarà piuttosto una prima occasione per capire fino a che punto il sindaco Di Mare riuscirà a reggere la politica dei due forni, in quella che assume sempre di più una sorta di “strategia della confusione” di cui lo stesso Di Mare è al tempo stesso protagonista e vittima.
Sembra infatti che il congresso si chiuderà con l’elezione a segretario del candidato indicato dalla maggioranza del partito in un clima di pacificazione e di unità.
Di Mare rimarrebbe nel partito di Cannata, abbandonando il suo amico e mentore Auteri al suo destino. Ma sarà così?
Ricordiamo che alle elezioni di secondo livello degli organi del Libero Consorzio, appena una ventina di giorni fa, il sindaco Di Mare aveva apertamente sostenuto, a fianco di Auteri e del leader Mpa Giuseppe Carta, la candidatura a presidente di Michelangelo Giansiracusa, contro l’indicazione del suo partito di votare scheda bianca.
In un comunicato congiunto, i commissari regionale e provinciale, Luca Sbardella e Salvatore Coletta, avevano infatti chiarito al di là di ogni possibile interpretazione la linea di FdI e annunciato l’espulsione di chi avesse seguito comportamenti diversi.
“L’unico sostegno elettorale ammesso per gli iscritti e i rappresentanti di Fratelli d’Italia è alla lista ufficiale del partito.
Contestualmente, chi decide di sostenere altre liste o candidati si pone automaticamente fuori dal perimetro di Fratelli d’Italia”.
La strategia del sindaco di Augusta non aveva però portato alla prevista elezione nel consiglio dell’ente del suo candidato di riferimento, Niciforo, per il quale era pronta la delega ai lavori pubblici, attualmente congelata al pari delle altre deleghe, in attesa di un possibile ripescaggio dopo la ventilata rinuncia di una eletta di Siracusa, che sarebbe a sua volta compensata con un posto nella giunta del sindaco Italia.
Ma allora come la mettiamo con la minacciata espulsione dal partito?
La soluzione sarebbe il “sacrificio” di due consiglieri comunali vicini al sindaco, che verrebbero espulsi dal partito, capitalizzando il fatto che proprio la mancata elezione di Niciforo testimonierebbe il mancato sostegno alla lista da parte di Di Mare.
Sarebbe una soluzione pasticciata che avrebbe però il merito di offrire a Cannata un gesto clamoroso di sottomissione politica da parte del sindaco, una sorta di scalpo politico, salvaguardando al tempo stesso il rapporto, mediato proprio dai due consiglieri, con Auteri.
Auteri che dal canto suo è in cerca della collocazione in un nuovo partito, che difficilmente sarà il Mpa – Grande Sicilia, nonostante il rapporto con il sindaco di Melilli Carta, per lo spazio esiguo che rimarrebbe in vista delle prossime tornate elettorali.
Si parla infatti di un avvicinamento di Auteri alla Dc di Cuffaro che, in provincia di Siracusa non ha una vera leadership.
E il sindaco di Augusta, riuscirà a risolvere le ambiguità e a legittimarsi per un futuro politico in FdI, dopo la riconferma delle primavera prossima, che molti ritengono scontata?
Difficile fare previsioni, ma oggi la strada sembra decisamente in salita.
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