Dopo che alla richiesta di dimissioni presentata da otto consiglieri di opposizione, il sindaco Gianni aveva risposto presentando la nuova maggioranza, continua lo scambio di accuse.
La bocciatura da parte del Consiglio comunale delle variazioni di bilancio, ha provocato la reazione del sindaco che ha accusato i consiglieri di opposizione di bloccare i servizi in favore dei cittadini.
“Ancora una volta l’opposizione blocca i seguenti servizi per il paese e i cittadini.
Riformuliamo la domanda, secondo voi agire affossando il paese e i cittadini rappresenta un modo corretto di svolgere il proprio ruolo o è da irresponsabili? A noi il rammarico di vedere un paese bloccato, a voi le considerazioni!
Rimarchiamo che l’opposizione non è stata in grado né di contestare né tantomeno di fare proposte!
È chiaro che l’unico loro obiettivo è affossare il paese e fare polemica”.
Gianni aveva anche elencato una serie di servizi e di attività che, a causa della bocciature delle variazioni del bilancio comunale 2025/2027, non potranno essere avviati.
Non si è fatta attendere la replica dei consiglieri Diego Giarratana, Giuseppina Valenti, Emanuele Pinnisi, Manuela Mannisi, Jenny Scuotto e Luca Campione, di Grande Sicilia, Patrizia Arangio di Forza Italia e Mariangela Musumeci di Siamo Priolo.
Gli otto consiglieri parlano di “ennesima disfatta del Sindaco in Consiglio Comunale” e rinnovano la richiesta di dimissioni.
“Nonostante l’evidente difficoltà di governare, il primo cittadino continua a ostinarsi nel suo ruolo. L’ultima adunanza si è trasformata nell’ennesimo capitolo di un teatrino politico giunto al capolinea: la proposta di variazione di bilancio da circa 4 milioni di euro è stata nuovamente bocciata, dopo essere stata respinta solo pochi giorni fa.
Ancora più preoccupante è il fatto che la maxi-variazione non riguarda affatto i servizi essenziali, che continueranno a essere garantiti ai cittadini.
Questo fatto smaschera i tentativi di drammatizzazione da parte dell’amministrazione”.
I consiglieri di opposizione attaccano Alesandro Biamonte, la cui nomina a vice sindaco definiscono “discutibile”
L’apporto dell’ex “Identità Priolese”, movimento ora confluito nella nuova Democrazia Cristiana, non sarebbe in grado di assicurare la maggioranza al sindaco.
“Particolarmente emblematica è stata la sua uscita dall’aula durante l’approvazione dell’aumento della Tari, una manovra che graverà ulteriormente sui bilanci delle famiglie priolesi e che ha visto l’opposizione netta dei consiglieri Giarratana, Scuotto, Arangio e Musumeci”.
Accuse anche al Presidente del Consiglio.
“Ha dimostrato di non saper garantire l’imparzialità del proprio ruolo istituzionale.
L’allontanamento illegittimo del consigliere Campione e l’ignoranza delle gravi illazioni rivolte dalla capogruppo di “Siamo Priolo” alla consigliera Valenti rappresentano un doppio standard che mina la credibilità dell’intero Consiglio”.
Gli otto consiglieri annunciano quindi una presa di posizione politica forte nei prossimi giorni. “Priolo merita molto di più di un sindaco abbandonato, di un esecutivo privo di visione e di una presidenza inadeguata.
Le dimissioni del primo cittadino, oggi più che mai, non sono una scelta ma un dovere”.
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