Il Forum provinciale per l’acqua pubblica, costituito dalla federazione di Siracusa di Sinistra Italiana, Movimento 5 Stelle, Lealtà e Condivisione e Partito Democratico Provinciale, chiede chiarezza sulla costituzione della società mista Aretusacque.
Secondo il Forum, il processo di definizione della società “attraversa una turbolenza determinata da beghe tra deputati regionali del centro destra locale e appetiti stimolati dall’enorme volume finanziario dell’appalto, 1mld 200 mln di euro, e dal piano di lavori di circa 380 mln di euro”.
In un documento, rilanciano l’allarme lanciato da tempo, anche alla luce degli sviluppi dell’inchiesta condotta dalla magistratura di Agrigento, che dimostrerebbe, secondo i firmatari, che un bene primario e diritto universale diventa un terreno di saccheggio e speculazione.
Il riferimento è all’inchiesta che vede coinvolto l’ex Assessore Regionale Di Mauro, accusato di associazione per delinquere, truffa nelle pubbliche forniture e turbata libertà degli incanti insieme al suo ex segretario particolare Giovanni Campagna, sarebbe al centro di un maxi appalto da 37 milioni di euro per il rifacimento della rete idrica della città dei templi.
Secondo l’accusa, l’organizzazione criminale accertata dagli inquirenti, composta da amministratori, dirigenti e imprenditori, avrebbe trasformato gli appalti idrici in una mangiatoia privata, calpestando il diritto fondamentale dei cittadini all’accesso all’acqua.
Per il Forum, che ribadisce come rimanga fermo il principio di innocenza fino al giudizio definitivo, il coinvolgimento nell’inchiesta dell’Assessore Regionale che fino a pochi mesi fa monitorava gli adempimenti delle ATI siciliane dimostra l’esistenza di intrecci tra potere politico e interessi privati che contamina alla radice la gestione di un bene comune.
“Anche alla luce di ciò riteniamo doveroso che si chiariscano i contenuti dell’incontro svoltosi in Prefettura, nel dicembre 2022, tra l’Assessore Di Mauro e il Presidente dell’ATI, Sindaco Italia, che avrebbe condizionato l’orientamento del Sindaco di Siracusa il quale, dopo aver sostenuto e avviato nel 2020 l’iter per la gestione esclusivamente pubblica del servizio idrico, ha proposto ai Sindaci di fermare bruscamente l’iter e prevedere, invece, l’ingresso dei privati nella società Aretusacque.
Il risultato di quella scellerata decisione è oggi sotto gli occhi di tutti. La gestione idrica a Siracusa rimane affidata in proroga alla SIAM e i finanziamenti del PNRR, pari a 37 mln, destinati ai gestori di ambito provinciale sono andati perduti.
A complicare il progetto dell’ATI vi è anche la sentenza del CGA che ha accolto il ricorso del Sindaco di Palazzolo Acreide che rivendica la gestione in house del servizio idrico nel proprio comune”.
Il documento si conclude con la richiesta formale al Prefetto di Siracusa di fornire copia del verbale della riunione dell’incontro del dicembre 2022, “nell’interesse della trasparenza e del diritto dei cittadini di conoscere i meccanismi decisionali che riguardano un bene comune fondamentale”.
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