È stata una seduta particolarmente partecipata e ricca di spunti e interventi quella che ieri il Consiglio comunale ha dedicato al dimensionamento scolastico.
Errore, il gruppo non esiste! Controlla la tua sintassi! (ID: 43)Il Consiglio comunale di Siracusa si è riunito, in seduta aperta agli interventi dei portatori di interessi, per discutere delle ipotesi di dimensionamento scolastico.
Alla riunione, che si è svolta in un salone particolarmente affollato, oltre che i dirigenti scolastici, i rappresentanti dei genitori e dei sindacati della scuola, erano presenti i deputati regionali Giuseppe Carta del Mpa, Tiziano Spada del Pd e Carlo Gilistro del M5S.
Negli interventi che si sono succeduti, tutti hanno espresso la propria contrarietà all’ipotesi di riduzione del numero delle scuole autonome in città.
In apertura, la dirigente dell’Ufficio scolastico territoriale Angela Fontana ha esposto i criteri ai quali il piano di dimensionamento dovrà attenersi, precisando che non ci sono margini di negoziazione sul numero delle scuole che perderanno l’autonomia, in quanto questo è imposto dalla normativa nazionale e regionale.
La dott.ssa Fontana, nel suo intervento, ha richiamato il caso dell’Istituto comprensivo Verga, le cui vicende l’hanno resa per quest’anno, di fatto una scuola fantasma.
Il Verga è stato infatti privato dell’autonomia lo scorso anno e successivamente, con un provvedimento che è stato impugnato dal Comune di Siracusa, che ha ottenuto del Tar di Palermo la sospensiva del provvedimento.
L’Ufficio scolastico non ha tuttavia potuto ottemperare all’ordinanza del giudice amministrativo, che prevedeva di mantenere la scuola autonoma in quanto, nel frattempo erano state avviate le operazioni tecniche e amministrative per la soppressione dell’autonomia scolastica.
In particolare, il personale era già stato assegnato ad altre scuole, e i tre plessi già aggregati ad altre tre scuole.
Il piano delle istituzioni scolastiche autonome a Siracusa, ha sottolineato la dott.ssa Fontana, dovrà quindi partire dalla ricostituzione dell’Istituto Comprensivo Verga.
Il sindaco Francesco Italia ha sottolineato la delicatezza e la complessità delle scelte che dovranno essere fatte, e di come sia prioritario salvaguardare l’autonomia delle scuole delle frazioni, Cassibile e Belvedere e di quelle delle zone definite ‘di frontiera’, il Chindemi e il Martoglio.
L’on. Carta, intervenuto nella veste di deputato regionale, non ha potuto fare a meno di concentrare il suo intervento su quello che sembra uno dei nodi più delicati, la contesa dei plessi di Città Giardino tra Belvedere e Melilli.
Il sindaco Carta ha motivato la richiesta di unire, il plesso di Città Giardino, attualmente del Brancati di Belvedere, al Rizzo di Melilli, con l’esigenza di stabilizzare la scuola nel lungo periodo, visti i tassi di denalità che, secondo quanto ha affermato Carta, per Melilli sarebbe circa del 30%.
Sull’argomento è intervenuta la dirigente scolastica del Brancati, Stefania Gallo, che ha sottolineato come i plessi di Citta Girdino della sua scuola, sebbene ubicati nel territorio di Melilli, costituiscano un unica realtà scolastica perfettamente integrata con quelli di Belvedere, sul piano sociale e culturale.
La dirigente Gallo ha quindi sottolineato come sarebbe un errore il trasferimento dei due plessi alla scuola Rizzo di Melilli, una scelta che interromperebbe la continuità del progetto formativo, lasciando la scuola di Belvedere al di sotto dei 600 alunni.
Errore, il gruppo non esiste! Controlla la tua sintassi! (ID: 41)Significativo l’appello che la preside ha rivolto in conclusione del suo intervento all’amministrazione e alla dirigente dell’ufficio scolastico: “Vi prego, trovate una soluzione duratura per la scuola di Belvedere, perché Belvedere ha bisogno della sua scuola”!
Tra gli altri interventi, le dirigenti delle scuole indicate come a maggior rischio, Chindemi, Martoglio e Insolera, che hanno esposto le ragioni legata alla storia delle scuole, alle esigenze territoriali per sostenere la necessità di mantenerle.
Numerosi anche gli interventi anche dei rappresentanti dei genitori.
Per i sindacati sono intervenuti Rubino di Uil, Cassonello di Gilda, Stramondino di Cisl e La Rosa di Flc Cgil, che hanno sottolineato come il cambio di aggregazione dei plessi scolastici non riguardi solo il dirigente e il dsg, ma produca disaqgi alle famiglie e riduzione del personale.
Gianni La Rosa ha ricordato come proprio oggi sia in discussione, al Tar Lazio, il ricorso presentato dal suo sindacato, Flc Cgil, contro il decreto che impone il dimensionamento.
LO’accogliemnto del ricorso, rasserenerebbe il mondo della scuola e permetterebbe una discussione più serena..
Numerosi gli interventi dei consiglieri, tutti hanno criticato il provvedimento che impone il dimensionamento scolastico.
Il capogruppo di Insieme, Ivan Scimonelli, ha attaccato l’ipotesi anticipata dall’assessore Celesti nel costo di un’intervista al nostro giornale, che è disponibile a questo link.
Scimonelli ha contestato alcuni termini utilizzati dall’assessora per definire le fragilità di alcune scuole.
L’assessora Celesti ha poi chiarito il senso delle sue parole, scusandosi con chi di è sentito insultato.
Duro l’intervento del capogruppo del Pd Milazzo, che ha avanzato dubbi sulla legittimità della Conferenza provinciale, che dovrà approvare la proposta del piano di dimensionamento per trasmetterla all’assessore regionale.
Secondo Milazzo, diversi componenti sarebbe in conflitto di interessi, per essere vicini territorialmente e professionalmente alla dirigente Fontana, o per lavorare in scuole che avrebbero interesse ad accorparne altre.
Come si legge, un rompicapo, un groviglio di interessi e aspettative che non sarà semplice dipanare, tenendo conto che il vincolo imposto dalla norma è perentorio e salvare una scuola implica doverne sacrificare un’altra.
In Sicilia dovranno essere cancellate 92 autonomie scolastiche.
Su questo l’assessore Turano si è espresso con chiarezza, anche null’intervista rilasciata qualche giorno fa alla nostra testata, che si può vedere a questo link.
In conclusione, è toccato alla consigliera Cetti Carbone, prima firmataria dell’ordine del giorno con cui si richiedeva la riunione, fare la sintesi di quanto discusso.
Ora toccherà alla Commissione consiliare competente sintetizzare le richieste in una proposta che verrà sottoposta all’approvazione del Consiglio in un prossima seduta, come atto di indirizzo all’amministrazione.