Una decisione destinata a far discutere: il Consiglio comunale ha approvato nella seduta odierna la delibera che sancisce la cessione della gestione del servizio idrico integrato ad Aretusacque, una società a partecipazione mista pubblico-privata.
La maggioranza guidata dal sindaco Giuseppe Di Mare, espressione di Fratelli d’Italia, ha votato compatta a favore, mentre le opposizioni hanno espresso un secco dissenso.
I consiglieri comunali del Partito Democratico e del Movimento 5 Stelle hanno votato contro, denunciando quella che definiscono una «scelta ideologica e miope», che andrebbe a compromettere la gestione pubblica di un bene essenziale come l’acqua.
I consiglieri Giancarlo Triberio, Milena Contento (PD), Roberta Suppo e Uccio Blanco (M5S) hanno sottolineato come la decisione contraddica l’esito del referendum del 2011, in cui la maggioranza degli italiani si espresse contro la privatizzazione del servizio idrico.
Secondo l’opposizione: “la delibera è stata approvata senza una reale analisi comparativa delle alternative disponibili, senza consultazioni pubbliche e senza coinvolgimento dei cittadini”.
Viene inoltre contestato il fatto che le scelte strategiche siano state in parte demandate a un commissario regionale, riducendo ulteriormente la trasparenza e il controllo democratico sulla gestione del servizio.
«Affidare l’acqua a un soggetto privato significa aprire la porta a logiche di profitto, con il rischio di aumenti tariffari, minore attenzione alla sostenibilità ambientale e una generale riduzione dei diritti sociali fondamentali», affermano congiuntamente i consiglieri d’opposizione.
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